In fuga dall’inferno. Accolti i 119 migranti dopo un’odissea infinita. Un caso di tubercolosi

Altri ammalati di scabbia. Nono sbarco: superate le mille persone arrivate a Carrara. A bordo anche una donna incinta di sette mesi e 26 minori non accompagnati.

In fuga dall’inferno. Accolti i 119 migranti dopo un’odissea infinita. Un caso di tubercolosi

In fuga dall’inferno. Accolti i 119 migranti dopo un’odissea infinita. Un caso di tubercolosi

di Daniele Rosi

Questa volta a scendere dalla nave sono state 119 persone. Si è trattato di uno degli sbarchi più corposi, numericamente parlando, dei nove avvenuti in totale in questo 2023 al porto di Marina di Carrara. Sbarchi che, con quello di ieri, portano il totale dei migranti giunti a Marina a poco più di mille in un anno. Ieri mattina lungo la banchina Taliercio, la ‘Sea Watch 5’ ha fatto capolino poco dopo le nove, con le procedure di sbarco iniziate circa un’ora dopo.

Le prime verifiche sanitarie sono state fatte direttamente a bordo della nave, andando poi a far scendere a gruppetti i migranti per l’accompagnamento al centro Imm-Carrarafiere per le successive fasi di identificazione e supporto. Presente in banchina la solita nutrita ‘squadra’ dell’accoglienza, coordinata dalla Prefettura e suddivisa tra volontari, operatori sanitari, forze dell’ordine, Capitaneria di porto e Autorità Portuale.

I 119 migranti erano stati soccorsi alla vigilia di Natale lungo le acque delle coste libiche in due operazioni: la prima con il salvataggio di 54 persone e la seconda per altre 64. Il secondo soccorso, come spiegato dallo staff della Sea Watch, è stato gestito dal centro di coordinamento di Roma che ha indirizzato la nave verso la posizione dell’imbarcazione in difficoltà. L’arrivo in porto della nave è stato calorosamente accolto dagli stessi migranti, posizionati sul retro della Sea Watch e che hanno applaudito in modo fragoroso la fine del viaggio, battendo in più di un’occasione le mani a ritmo di musica, quasi come a voler rendere ancora più solenne l’arrivo a destinazione.

Un viaggio di oltre mille chilometri in cui, tra i 119 migranti, molti sono minori non accompagnati, 26 stando ai dati raccolti. Numeri che comprendono anche una donna incinta al settimo mese di gravidanza, in buone condizioni di salute, tre nuclei familiari, diverse altre donne e un bambino di tre anni. Nella nave anche alcuni minori al di sotto dei 14 anni. Abbastanza buone le condizioni dei migranti, con alcuni casi di scabbia a bordo, situazione già capitata anche nei precedenti sbarchi. I medici del Noa hanno diagnosticato un caso positivo di tubercolosi per un migrante sbarcato. L’immigrato stava male già durante la navigazione ed è stato fatto ricoverare dopo lo sbarco. I controlli e gli esami medici in ospedale hanno confermato il sospetto, ipotizzato subito dai sanitari in banchina, di una tubercolosi. Al momento - tra i 119 sbarcati - non risultano altri immigrati affetti dalla tubercolosi. Questo migrante è anche uno dei casi di scabbia che si sono verificati a bordo. "I 119 migranti saranno ripartiti tra Toscana e Lazio – ha spiegato il vice prefetto di Massa-Carrara, Andrea Leo – con numeri praticamente uguali, con 60 persone nel Lazio e le altre 59 persone in Toscana dislocate in vari punti della regione". La gran parte dei migranti a bordo della Sea Watch proviene dalle zone dell’Africa centrale, a cui aggiungere anche alcuni provenienti da Siria, Egitto e Bangladesh.

Presente in banchina, oltre alla sindaca Serena Arrighi, che ha ricordato come ormai la macchina organizzativa messa in piedi dalla Prefettura sia ben collaudata e rodata, anche il Presidente della Regione Eugenio Giani. "Toscana ancora una volta accogliente – ha sottolineato Giani – e qui si è creato un sistema efficiente a dimostrazione della capacità dei porti toscani, come Marina di Carrara e Livorno, tra i più attivi in queste situazioni".