In bici sul Cammino di Santiago

L’esperienza di sette ciclisti del VeloClub Lunigiana: 10 tappe da 100 chilometri

 I ciclisti del Veloclub Lunigiana che hanno percorso il cammino di Santiago; a destra Riccardo Gnetti

I ciclisti del Veloclub Lunigiana che hanno percorso il cammino di Santiago; a destra Riccardo Gnetti

Massa, 15 giugno 2018 - Il sogno si è avverato dopo tanti anni: percorrere in mountain bike in 1000 km del Cammino di Santiago, fra sentieri scoscesi, salite impervie, discese da far venire i brividi. Sette ciclisti dell’Asd VeloClub Lunigiana hanno toccato con mano il fascino e l’asprezza del tragitto percorso solitamente a piedi dai pellegrini (credenti e non), alla ricerca di un’esperienza a stretto contatto con la natura attraversando località incantevoli. Riccardo Gnetti, Elviro Furia, Pier Luigi Ariu, Andrea Calevro, Giuseppe Pigoni, Alessandro Matellini e Alessandro Zangani sono partiti alla volta della Spagna a bordo di un pulmino «perchè – spiega Gnetti a nome del gruppo – in aereo sarebbe stato troppo complicato portare le biciclette con tutta l’attrezzatura». Erano stati proprio Gnetti e Furia alcuni anni fa a lanciare la pazza idea di affrontare il cammino di Santiago in bicicletta, «ma ogni volta è saltata per vari motivi, finalmente siamo riusciti a organizzarla».

Partenza da Aulla, arrivo a Saint Jean Pied de Port città francese dalla quale parte il Camino classico di Santiago di Compostela (o Camino Francese). «Siamo arrivati dopo una lunga notte al volante, accolti da un violento temporale, che tra tuoni, lampi vento e grandine, ci ha suggerito di evitare il primo tratto appenninico, di pochi chilometri ma troppo pericoloso in quelle condizioni. Cosi ci siamo portati a Roncisvalle (Spagna), inizio canonico di chi affronta il Camino Jacobeo in bicicletta. Da qui abbiamo percorso 100 km al giorno in 10 tappe, seguiti lungo la viabilità ordinaria dal furgoncino che trasportava l’attrezzatura». Per i 7 ciclisti lunigianesi si è trattato di affrontare «100 km durissimi lungo un tracciato caratterizzato da tante salite da percorrere spesso a piedi portando la bici a mano. Poi discese molto così ripide da far rompere i freni. A questo si è aggiunto anche il brutto tempo. Risultato: su un percorso sempre sterrato abbiamo dovuto lottare anche col fango che alla lunga ha causato non pochi problemi alle nostre biciclette».

Così fra freni rotti e guasti alle rotelline dei cambi la comitiva lunigianese si è fatta avanti fino alla meta: al traguardo a Finisterre non c’era alcuna premiazione, coppe o feste, solo la grande soddisfazione di aver portato a termine una bella avventura nel segno dell’amicizia e dello sport. Quindi il ritorno in Italia col furgone: nel viaggio di ritorno la comitiva ha approfittato per visitare Bilbao, San Sebastian e Lourdes, «dove abbiamo potuto ammirare la stupenda chiesa e la grotta dell’apparizione. Tutto il viaggio è stata un’esperienza esaltante».