In aiuto del Renara “armati” di motoseghe e pennati

Un piccolo gruppo in azione per ripulire il corso d’acqua e le strade di accesso dalla vegetazione abbattuta dalla tempesta di vento

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Se gli amici si vedono nel momento del bisogno, quelli ‘veri’ del torrente Renara alla fine si contano sulla punta delle dita. Luoghi frequentati da centinaia di persone d’estate in cerca di fascino e fresco nelle acque del del fiume. Ma nessuno ha fatto la fila per ripulire il corso d’acqua dagli alberi abbattuti. A farlo c’erano alcuni abitanti della zona e chi al torrente Renara tiene davvero. Ognuno ha dato una mano, come ha potuto, anche se tante cose restano ancora da fare perché per rimuovere i tronchi più grossi non bastano le mani dei volontari. Ad aiutare il fiume ferito c’erano Grazia del Cai Fivizzano, Rossana che lavora al rifugio Forte dei Marmi, Marzia che di mestiere fa l’insegnante, Carlo che è operaio, Paolo e Marco, meccanico auto e addetto alle revisioni delle macchine, il giardiniere Claudio, Venanzio del Cai di Massa e il pensionato Lino detto Kigan.

"Dopo la tempesta dell’ altra settimana come al solito ad intervenire senza chiedere nulla in cambio sono i soliti frequentatori abituali – raccontano – che hanno sacrificato parte delle loro ferie, il sabato e la domenica, per liberare il greto del fiume da tronchi e rami buttati giù dal vento. Potevamo fregarcene ma noi il fiume lo rispettiamo, lo puliamo dalla sporcizia dei frequentatori saltuari e li esortiamo a non farlo".

Il tratto ripulito va da Gronda fino all’ovile del pastore Rolando. Il gruppo di amici ha fatto il possibile, armato di motoseghe, pennate e seghetti. Ma non basta. "Per rimuovere alcuni tronchi o radici serve un’attrezzatura specifica che non abbiamo. A bordo strada in alcuni punti ci sono radici pericolose e così nel greto del torrente, fin oltre il bivio di Forno – continuano – che rischiano di aumentare il pericolo durante l’autunno quando pioverà e il fiume si riempirà. I tronchi potrebbero ostruire il normale flusso delle acque e causare danni incalcolabili a cose e persone". L’invito è alle istituzioni e a tutte le persone che amano Renara a fare qualcosa prima dell’autunno.