
Il vecchio ospedale abbandonato: "Va riaperto per i servizi sanitari"
Lunghi corridoi bui illuminati da un filo di luce che filtra attraverso le crepe nei vetri oscurati. Porte sigillate che si alternano ad altre spalancate. In alcune stanze scatoloni accatastati come abbandonati durante una fuga in fretta e furia. Infiltrazioni d’acqua, sporcizia e vetri rotti. Qualche fascicolo sparso qua e là. Poi altre stanze dove letti, barelle e attrezzature sembrano pronte ancora a fare il lavoro per cui erano stati comprati, alcuni ormai tanti anni fa. Un abbandono totale che parte dai piani più alti nel monoblocco del vecchio ospedale di Massa per poi migliorare ‘cerchio dopo cerchio’ fino ad arrivare ai primi tre piani e al pronto soccorso dismesso, quelli riaperti e riutilizzati durante l’emergenza Covid.
Sono queste le immagini che si sono trovati davanti i rappresentanti di Fratelli d’Italia ieri durante un sopralluogo all’ex ospedale civico chiuso ormai dal 2016. La delegazione composta dal deputato Alessandro Amorese, dal consigliere regionale Vittorio Fantozzi e dai consiglieri di Massa, Marco Guidi, Bruno Tenerani e Massimo Evangelisti, è stata accompagnata dai tecnici dell’Asl, per capire quale futuro immaginare per un immobile che da 7 anni langue in un limbo funzionale e urbanistico. Il monoblocco, in particolare, di proprietà dell’Asl sarebbe destinato alla vendita per essere abbattuto e realizzare al suo posto nuovi palazzi. Un’ipotesi che non ha mai trovato realizzazione e che fa a cazzotti con il numero di alloggi vuoti registrati dalle statistiche regionali a Massa Carrara. Per questo i rappresentanti di Fratelli d’Italia sono convinti di poter immaginare e realizzare un futuro diverso. "Riaprire i tre piani utilizzati nel periodo Covid del monoblocco con funzioni ambulatoriali – sottolinea Guidi – con il giusto investimento di messa a norma antincendio e sismico. In una zona ad alta incidenza tumorale sarebbe importante averne in più per screening e controlli".
Non significa abbattere gli ultimi due piani? "No. La perizia del tecnico incaricato dall’Asl dice che gli ultimi piani non devono essere utilizzati per limitare il carico strutturale e infatti non lo sono stati durante la pandemia. Ma i primi tre sì e non si sarebbe potuto farlo se il rischio fosse stato contingente. Quindi si possono utilizzare per ambulatori senza abbattere gli ultimi ma lasciandoli vuoti. Peraltro con la funzione ambulatoriale e non ospedaliera cambiano anche le normative di sicurezza che vanno valutate. E’ chiaro che avranno bisogno di interventi per ridurre la vulnerabilità sismica e ottenere il Certificato di prevenzione incendi. Si deve fare una valutazione economica ma è ben diverso dal dire che è impossibile – continua Guidi -. E a quel punto è la politica a dover trovare le risorse".
Si dovrebbe però fare un’altra variante urbanistica per cambiarne ancora la destinazione? "All’avvio dell’iter per il Piano strutturale e il Piano operativo comunale si potrà dare una destinazione diversa da demolizione e villette. Per noi va riaperto a destinazione sanitaria – conclude Guidi –. Sarà costruita la nuova Casa di comunità ma il territorio ha bisogno di più strutture sanitarie: Villette, Tambura, Vecchio ospedale, serve tutto. Ne vogliamo ragionare con Asl e Regione. Ci siamo mossi con il consigliere regionale Fantozzi e il deputato Amorese perché le risorse andranno trovate a livello nazionale".
FraSco