Manca una settimana esatta al secondo ‘esperimento’ del mercato lungo il viale Roma, quello del martedì trasferito dal centro storico lungo uno dei principali assi viari della città. Un altro tentativo, dopo quello fatto diversi anni fa tra mille polemiche che oggi riaffiorano con malessere e malumore. In particolare fra gli ambulanti che hanno contestato sin dall’inizio la proposta prima, e la decisione poi, dell’amministrazione del sindaco Francesco Persiani. Una protesta che ieri sera hanno portato nel cuore del municipio, durante la seduta del consiglio comunale. Consiglio sospeso per mezz’ora per ascolatare i disagi degli ambulanti. I commercianti ambulanti si sono presentati con manifesti e cartelli, indirizzati alla maggioranza soprattutto, su cui spiccavano slogan efficaci: "La concertazione. Una pia illusione", "Un progetto deficiente. Grazie dirigente", "Non ci sono servizi igienici", "Consiglieri, se il mercato morirà sarà vostra la responsabilità".
Avevano anche una lettera con loro, indirizzata al presidente del consiglio comunale, al sindaco e a tutti i consiglieri, per chiedere di rivedere la decisione e fermare lo spostamento perché "comporterà un impoverimento di tutto il tessuto commerciale, sia ambulante sia in sede fissa, di tutti i settori merceologici della città e in particolare del centro storico già notevolmente penalizzato. Molti posti di lavoro che hanno una ricaduta economico sociale prettamente locale andranno persi, contribuendo ad un maggior impoverimento socio culturale ed economico della nostra città. Vi chiediamo di mettervi nei nostri panni, nei panni dei commercianti del mercato e del centro città. Immaginate di perdere il lavoro. A quali conseguenze andreste incontro? Bene. Molti commercianti oggi lottano per non chiudere la loro piccola azienda, resistendo contro l’avanzata impietosa del commercio on line in mano a grandi gruppi internazionali che hanno pure il vantaggio di avere sconti e agevolazioni, che hanno le sedi in paesi con grandi risparmi fiscali e soprattutto che vantano enormi capitali per permettersi ogni cosa. I nostri commercianti locali danno dei sevizi personalizzati e senza di essi saremmo tutti più poveri, anche moralmente. Da essi riceviamo un sorriso, un incoraggiamento in un momento difficile, una garanzia sul prodotto che compriamo, che potremo cambiare nei giorni successivi, un credito, uno sconto particolare, ecc. Comunque dietro una vendita non c’è mai solo l’aspetto economico, ma un contesto di servizi che solo il commerciante sotto casa, quello di cui hai fiducia e che conosci ti può dare. Un rapporto umano e fiduciario che rischiamo di perdere".
Un cambiamento che, ne sono certi, non andrà a vantaggio del commercio e del centro cittadino. "Un’amministrazione che ha fatto anche molte cose importanti per lo sviluppo di questa città, non sia presuntuosa e superba, per un progetto che la città stessa non vuole – conclude la lettera –. Facciamo appello al sindaco, alla giunta e al consiglio comunale per trovare un nuovo progetto, per lavorare insieme a una soluzione che sia davvero condivisa".