MONICA LEONCINI
Cronaca

Il sogno di Elia: cantare la lirica

Il giovane di Terrarossa ha debuttato al Mozarteum di Salisburgo

Elia Fiorentini al Mozarteum

Massa, 8 marzo 2019 - Cantare può diventare un lavoro? Lui ci spera, intanto è già sulla buona strada. Siamo a Terrarossa, nel Comune di Licciana Nardi, dove vive Elia Fiorentini, 19enne diplomatosi al liceo musicale della Spezia. La passione per la musica lo accompagna fin da piccolo e alcuni giorni fa ha debuttato al Mozarteum di Salisburgo, interpretando Antonio, giardiniere del Conte e zio di Susanna, nelle Nozze di Figaro.

«Un ruolo piccolo - spiega - ma importante per lo svolgimento storia e poi eravamo nel tempio di Mozart». Nella stessa parte si era già esibito a Colle Val D’Elsa. «Mi è sempre piaciuto cantare - aggiunge -, ho fatto parte del coro delle voci bianche dell’associazione Alice e Flavio, la maestra Barbara Germi mi faceva fare parti da solista, la passione è cresciuta col tempo. Alle medie l’insegnante di musica Marina Cattaneo mi aveva suggerito di iscrivermi al liceo musicale, avrebbe aperto proprio al termine della terza media, frequentare l’istituto mi è servito per studiare canto in modo più approfondito, ma anche storia della musica, musica di insieme. L’incontro con il maestro Massimiliano Piccioli mi ha cambiato, lui mi ha fatto scoprire il repertorio, l’interpretazione e così mi sono appassionato di opera lirica e ho capito che potevo andare avanti nel mio percorso». Il debutto a Salisburgo è stato indimenticabile. «Ero molto emozionato, non mi ricordavo nulla - commenta sorridente - temevo di non andare a tempo, invece è andato tutto bene, mi sembrava di essere in un posto sacro, musicalmente parlando. La mamma era contenta, mi ha sempre seguito e sostenuto».

Un’altra grande passione di Elia è il teatro, grazie soprattutto ai coniugi Mizzoni, che lo scelsero per interpretare diversi personaggi shakespeariani. «Vedevo mio fratello fare teatro e mi piaceva - aggiunge -, direi che l’opera lirica è il connubio ideale tra lirica e teatro. Quando studio mi concentro sui modi di fare del personaggio, lo interpreto. Mi piacerebbe portare l’opera lirica in Lunigiana, ci sono stati già vari eventi: una master class di canto lirico a Terrarossa, spettacoli come il Giulio Cesare e il Falstaff, sempre al castello, quest’anno spero di portare il King Lear. Mi dispiace che l’opera lirica venga intesa come noiosa e lontana, è invece attuale. Pensando al futuro vorrei iscrivermi al conservatorio, poi interpreterò un piccolo ruolo nella Traviata al Civico della Spezia. Se non dovessi riuscire a fare il cantante di professione, vorrei rimanere nel stesso ambito. Con l’insegnamento potrei far capire ai giovani la bellezza della musica, espressione dell’anima».