Il progetto per la questura. Dialogo davanti al Prefetto

Il Comune propone di usare lo sgambatoio: "Solo un sesto del Parco degli Ulivi". Tempi stretti per non perdere i 30 milioni per la riqualificazione dell’area verde.

Il progetto per la questura. Dialogo davanti al Prefetto

Il progetto per la questura. Dialogo davanti al Prefetto

MASSA

La convergenza di idee non c’è stata ma almeno ora si è ‘consumato’ un confronto, tecnico e politico, alla presenza del Prefetto, rappresentante del Ministero dell’Interno sul territorio, per decidere il futuro della nuova questura di Massa. La proposta sul tavolo, avanzata dal Comune di Massa e per ora accolta da Roma, è quella di realizzarla nell’area oggi destinata a sgambatoio del Parco degli Ulivi utilizzando parte delle risorse a disposizione, 30 milioni di euro, per riqualificare anche tutta l’area del parco a monte, come mostra un rendering progettuale per ora a livello di ‘idea’ che il sindaco Francesco Persiani ha pubblicato su Facebook. Ma resta una soluzione che non convince le opposizioni, anche se tutti sono stati d’accordo su un punto: il territorio ha bisogno di una nuova questura e certo sarebbe bene che fosse a Massa.

"Ringrazio il prefetto Guido Aprea per aver presieduto questo incontro che ha permesso di chiarire alcuni aspetti della vicenda che non avevamo avuto ancora il tempo materiale di approfondire – sottolinea il primo cittadino –, a partire dal percorso con cui si è arrivati a questa ipotesi, partendo dalla proposta dell’ex Banca d’Italia che si è fermato a novembre del 2023 quando Inail ha detto di non essere interessata a proseguire il rapporto per l’acquisto dell’immobile. Questo è stato l’evento antecedente che ha portato alla successiva scelta, prima dell’ex Intendenza di Finanza, poi del Parco degli Ulivi. Il Prefetto ha evidenziato che il Ministero mette a disposizione 30 milioni di euro, somme ambite da tanti Comuni per realizzare le nuove questure, e anche tutta l’opposizione ha ammesso che c’è bisogno di una nuova sede. Il tema resta dove".

Ed è stato ancora il Prefetto a mettere qualche puntino sulle ‘i’: "Devono essere beni pubblici – ha detto ancora Persiani –, sono esclusi spazi privati, e devono essere abbastanza vicini al centro città, grandi abbastanza per permettere l’accorpamento di tutti gli uffici e le sedi oggi sparpagliati sul territorio, a volte anche in situazioni inadatte e inidonee".

Così la scelta è ricaduta sull’area sgambatoio del Parco degli Ulivi: "Si occuperebbe meno di un sesto dell’area verde totale e andremmo a riqualificare il parco, renderlo più fruibile, con il boschetto degli ulivi, i servizi giochi, una piazza centrale. E’ una proposta, non il progetto definitivo ma almeno dai rendering si capisce che la Questura non andrebbe a occupare tutto il parco". In numeri: su 15mila metri quadrati di parco, ne saranno interessati solo 2.600 e ne resteranno più di 12.500.

Ci potevano essere alternative? "Qualcuno le sottoponga ma velocemente – conclude Persiani – perché, come ha rimarcato il Prefetto, la pratica va chiusa altrimenti perdiamo le risorse". La nuova Questura, comunque dovrebbe avere un piano interrato destinato a parcheggio e 2 o 3 piani fuori terra, realizzata con una struttura a ‘U’ squadrata e, sottolinea Persiani, "non avrà impatti urbanistici superiori a quelli che hanno sedi dislocate in questo momento" e assicura: "Il verde che perdiamo qua lo recupereremo all’ex Intendenza di Finanza dove sarà realizzato un parco giardino con sotto il parcheggio".

Francesco Scolaro