Il premio Oscar Lindy Hemming rapita dal fascino della Lunigiana

La costume-designer gallese vive con il marito Bob nel piccolo borgo di Fertigliana, fra Magliano e Bigliolo

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Fra i tanti personaggi illustri attratti dalla Lunigiana c’è la gallese Lindy Hemming, “costume-designer “ premio Oscar a Los Angeles nel Duemila. Nella sua lunga carriera ha lavorato a fianco di Marlon Brando, Jack Nicholson, Robert De Niro, Vanessa Redgrave, in film come Batman, James Bond, WonderWoman, Harry Potter... La signora Hemming, originaria del Galles, anni fa ha comprato casa a Fertigliana, minuscola realtà della campagna aullese dove trascorre la maggior parte dell’anno con il marito Bob Starret, in mezzo "alla tranquillità ed a una natura di classe mondiale". E da lì si sposta per conoscere e visitare gli angoli più nascosti della Lunigiana.

"Nel lontano 1980, io e Bob eravamo una coppia desiderosa di esplorare l’Italia – racconta Lindy – ed è stato viaggiando sul trenino che collega Aulla con la Garfagnana che siamo stati letteralmente rapiti dagli scenari che si incontrano durante il tragitto: una miscellanea di ambienti, di panorami che ricordano il mio Galles e la Scozia, patria di mio marito. Abbiamo deciso quindi di comprare casa qui. Appena attraversato l’arco di pietra che immette nel borgo di Fertigliana, fra Magliano e Bigliolo, quando davanti a noi si sono presentate le aguzze cime delle Apuane, così vicine da poterle quasi toccare. In quell’istante abbiamo scelto di fermarci a vivere in questo villaggio, di cui siamo divenuti ormai parte e dove la gente ci ha riservato dal primo istante una ospitalità fraterna".

Nella sua professione ha conosciuto tanti attori e attrici.

"La mia lunga carriera di costume-designer ha avuto inizio con il teatro, alla Royal Shakespeare Company, al Teatro Nazionale nel West End di Londra, poi a Brodway a New York dove nel 1987 sono passata ai film. Attori ed attrici ne ho conosciuti tantissimi: da Brando, a Nicholson , da De Niro, ai vostri Giannini e Cucinotta, Jennifer Lopez, Nicole Kindmann e tanti altri. E’ stata una grande opportunità aver lavorato con questi grandi del set cinematografico. Il Premio Oscar, l’ho ricevuto a Los Angeles nel Duemila, per il film “Topsy Turvy” del regista Mike Leigh: un film musicale dove i costumi erano un “gioco di disegni” ,nel contesto di uno spaccato di vita reale ambientato nella Londra dell’Ottocento".

Perché la visita ai luoghi degli eccidi nazisti, sui sentieri della memoria a Fivizzano?

"Mio marito Bob è uno storico, profondo conoscitore del secondo conflitto mondiale. Quando ci siamo trasferiti a Fertigliana, entusiasti per la natura, il panorama, la gente ed il cibo, non avevamo realizzato che andavamo a vivere proprio su quella che era stata la Linea Gotica, con tutti i tristi e difficili avvenimenti che vi sono accaduti. Don Antonio Vigo di Bigliolo e l’amica Lara Rossetti, conoscendo il nostro interesse per la storia della Lunigiana e il fatto che eravamo già stati a Vinca, ci hanno portati a San Terenzo Monti".

Cosa avete provato?

"E’ stato un forte impatto emotivo a livello psicologico. Straordinario constatare il metodo con cui lì la persona incaricata riesce a trasferire la storia alle generazioni più giovani. E’ stata un’opportunità unica di conoscere i fatti, grazie a persone sopravvissute a quel terribile massacro che ci hanno accompagnati ,in un pomeriggio di primavera , sui luoghi degli eccidi raccontandoci i dettagli più crudi. Appena la situazione del covid si stabilizzerà, spero di essere in grado di portare mia figlia e mio nipote a San Terenzo, così potranno comprendere la vera storia,fra luci e ombre, di questa terra magnifica che è la Lunigiana. Il responsabile del Museo della cultura della Memoria mi ha svelato che nell’estate del 1945 gli Alleati costituirono una speciale squadra di investigatori militari , il S.I.B., “Special Investigatio Branch” , dell’Esercito Inglese che in un mese riuscirono a risalire ai reparti nazisti e ai comandanti responsabili degli eccidi della popolazione civile a Vinca ed a San Terenzo Monti. Mi faranno avere copia di quelle drammatiche documentazioni: è emozionante sapere che miei connazionali hanno contribuito a far luce e giustizia su questi massacri. Non vedo l’ora di leggere quelle carte".

Roberto Oligeri