di Francesco Marinello
Il porto come storia, identità e cultura. Questo il messaggio emerso dalla presentazione del libro della giornalista Cristina Lorenzi "Il porto. Una finestra sul mondo per Marina di Carrara" andato in scena venerdì nel cortile dell’istituto Figlie di Gesù nella rassegna di Con-Vivere. Una presentazione promossa dall’Autorità Portuale che ha visto la partecipazione del suo presidente Mario Sommariva, della responsabile comunicazione Monica Fiorini, del comandante della Capitaneria di Porto Monica Selene Mazzarese e della sindaca Serena Arrighi. "Questo libro - ha detto Fiorini in apertura - è stato fortemente voluto dall’Autorità Portuale per celebrare il tessuto sociale e storico di una comunità strettamente legata al suo porto".
La comandante Mazzarese ha espresso la sua gratitudine verso l’autrice: "Quando ho assunto il comando, mi chiedevo se esistesse un libro che raccontasse il porto, che mi aiutasse a comprendere il suo rapporto con la città. Questo libro narra tale connessione che rappresenta non solo un’entità operativa e commerciale, ma anche identitaria". Mazzarese ha inoltre sottolineato come il porto rappresenti una realtà in costante evoluzione che ha saputo rinsaldare il dialogo con la comunità attraverso iniziative come la nuova passeggiata, che simbolicamente ricongiunge la comunità al mare, e la gestione degli sbarchi dei naufraghi, un’occasione per far nascere e strutturare sinergie tra istituzioni, enti pubblici e privati.
La sindaca Serena Arrighi ha ricordato che "la storia del porto è la nostra storia", evidenziando il suo ruolo fondamentale come "finestra sul mondo e porta d’accoglienza, attraverso cui persone cercano un futuro migliore". Secondo Arrighi, il porto è uno degli elementi chiave per la crescita della provincia, uno dei principali motori economici e culturali. L’autrice Cristina Lorenzi ha descritto il suo lavoro come uno studio corale in cui ha dato voce a tutte le parti coinvolte: "L’idea era dare un’anima a Marina, un’identità che nasce dal legame storico tra la città e il mare. Ho intervistato i presidenti, le amministrazioni e tutte le parti interessate che si sono susseguite nel tempo, prendendo in esame documenti d’archivio e altre pubblicazioni, cercando di ricostruire questo puzzle complesso".
Mario Sommariva ha parlato del cambiamento come chiave per il futuro: "Il porto deve saper parlare al cuore della comunità. Per fare ciò serve un lavoro culturale profondo e una riflessione sull’identità del territorio". La discussione ha messo in luce anche le prossime sfide: "Non possiamo restare immobili - ha sottolineato -, il piano regolatore è il cambiamento, la risposta alle nuove esigenze. Il porto deve essere visto in chiave moderna e il nostro impegno è garantirgli un futuro avendo cura dell’ambiente". Come ha concluso Lorenzi, il suo è un libro laico che non prende posizione ma offre una panoramica completa delle diverse opinioni e prospettive, lasciando ai lettori il compito di farsi un’idea basata su una documentazione scientifica e storica accurata. La sua ricerca descrive così non solo un’infrastruttura commerciale, ma soprattutto un luogo che racchiude storie, identità e speranze per il futuro.