Il monito del prefetto Aprea "Libertà e democrazia non sono valori scontati Cari ragazzi, difendeteli"

La cerimonia provinciale ieri mattina in piazza Aranci con le autorità politiche e militari. Consegnate le onorificenze ai cittadini che si sono distinti nel loro campo professionale.

Il monito del prefetto Aprea  "Libertà e democrazia  non sono valori scontati  Cari ragazzi, difendeteli"

Il monito del prefetto Aprea "Libertà e democrazia non sono valori scontati Cari ragazzi, difendeteli"

"Abbiamo iniziato un percorso con i giovani perché si rendano conto che la libertà e la democrazia non sono così scontate. Sono come l’ossigeno sott’acqua: te ne accorgi di averne bisogno quando inizi a sentirti soffocato". A parlare è il Prefetto Guido Aprea. Ieri mattina si è svolta, nel suggestivo contesto di una piazza Aranci, gremita di giovani e adulti, la celebrazione ufficiale del “77° Anniversario della fondazione della Repubblica”.

La celebrazione, accompagnata dal consueto picchetto interforze, ha visto la lettura del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la consegna delle medaglie d’Onore ai familiari degli internati dei lager nazisti e la consegna delle onorificenze “Al merito della Repubblica Italiana”, nonché il prezioso contributo degli studenti, suddiviso tra la parte musicale e l’esecuzione delle marce militari, la lettura di due brani del padre costituente Piero Calamandrei e una commovente esibizione artistico-sportiva.

Il Prefetto Aprea, dopo i consueti saluti alle autorità civili, religiose e Militari intervenute, nonché ai nuovi Maestri del lavoro, ha espresso la propria "vicinanza agli studenti coinvolti nell’incidente stradale di Zeri dei giorni scorsi" e, successivamente, riallacciandosi alle parole del capo dello Stato, ha fatto delle brevi considerazioni su quanto fatto dalla Prefettura in sinergia con tutte le componenti della società civile e delle Istituzioni.

"In un’ottica di vicinanza alle future generazioni – ha spiegato il Prefetto Aprea - lanciamo un hashtag “#nondareperscontato”, per ricordare ai più giovani che libertà odierne sono frutto di grandi sacrifici e battaglie e possono, in ogni momento, essere messe a repentaglio. Abbiamo avuto modo ieri sera (giovedì, ndr) di partecipare a uno spettacolo teatrale nella casa di reclusione di Massa: una rappresentazione sulla mafia e la figura di Peppino Impastato. Uno spettacolo suggestivo realizzato dai detenuti: il carcere di Massa è un esempio di espiazione della pena e del recupero di chi ha sbagliato nella sua vita".

La medaglia d’onore è concessa a tutti i cittadini italiani (civili e militari e, se deceduti, ai loro familiari) che dopo l’8 settembre 1943 sono stati catturati e detenuti dai nazisti e non hanno accettato l’adesione alla Rsi o alle formazioni delle Ss.

Giovanni Poli, militare classe 1920 (deceduto), soldato di artiglieria, deportato dall’8 settembre 1943 al 13 settembre 1945, internato in Germania Norimberga, si è rifiutato di combattare con i nazisti. La medaglia è stata ritirata dal figlio Marco.

Leandro Sarti, militare classe 1920 (deceduto), deportato dal 9 settembre 1943 al 2 maggio 1945 è stato internato ad Neobrandeburgo, Rostock, Breme e Lubecca. La figlia Sandra ha ritirato la medaglia.

La cerimonia è poi proseguita con il conferimento delle onorificenze dell’ordine “Al merito della Repubblica Italiana“. Commendatore Mario Gerardo Cecire: ha svolto la propria carriera lavorativa all’ufficio di sorveglianza del Tribunale di Massa in cui ha svolto anche funzioni di cancelliere dirigente. Si è particolarmente impegnato nell’ambito del sociale, con attività di insegnamento nell’utilizzo del computer e del telefono, muniti di sintesi vocale per le persone affette da grave patologia di deficit visivo.

Ufficiale contrammiraglio Paolo Vittorio Maggiani: originario di Genova, durante la sua importante carriera ha anche preso parte ad determinanti attività operative come l’’Operazione Golfo’ e la bonifica da ordigni bellici dell’Alto Adriatico. Dal 2017 al 2019 ha assunto l’incarico di comandante della stazione navale di La Spezia.

Cavaliere Giuseppe Fugacci: ha svolto un’intensa attività operativa all’interno di varie sezioni della polizia di Stato ed in particolare come comandante della sezione operativa Antiterrorismo e pronto impiego e della sezione Antidroga in Liguria e, successivamente, in Lombardia come comandante delle sezioni di Pg che si occupano della criminalità economica, dei reati societari e fallimentari. Ha ricoperto anche gli incarichi di comandante del gruppo Tutela spesa pubblica del nucleo di polizia Economico finanziaria di Torino ed assolto il ruolo di componente della commissione di indagine, su proposta dal ministro dell’Interno, che ha portato allo scioglimento di un Comune valdostano per infiltrazione mafiosa.

Cavaliere Raffaele Cavallo: questore in provincia dal 2021 fino al 31 maggio, si è evidenziato per la non comune preparazione tecnica, è stato un insostituibile punto di riferimento nella gestione dell’ordine e sicurezza pubblica, avendo permesso di conciliare egregiamente le esigenze di rigore con i contrapposti diritti costituzionalmente garantiti sia in fase di elaborazione delle strategie che nella successiva fase, di diretta competenza, relativa alla concreta attuazione delle medesime.

Cavaliere Elena Galeano: nel corso degli anni ha rivestito importanti incarichi e ruoli in quella Federazione ed ha ideato e realizzato numerosissime attività culturali, in particolare conferenze e convegni a favore della collettività con il patrocinio degli Enti locali e importanti associazioni come il Lions Club, il Rotary Club e Soroptimist. Ha dedicato buona parte dei suoi interventi ai problemi dei rapporti interpersonali e alle problematiche della violenza di genere. Che hanno avuto ampio successo di pubblico e notevoli echi di stampa. La medesima, ricoprendo dal 1999 al 2021, la posizione di Responsabile della sezione di Pg della Procura di Massa, ha svolto numerose indagini concernenti reati commessi a danno di vittime vulnerabili, quali donne e minori, ai quali ha così potuto offrire sostegno umano e professionale.

La cerimonia si è conclusa con la deposizione della corona ai Caduti, con la benedizione della stessa da parte del vescovo Mario Vaccari e gli onori da parte di tutti i sindaci della provincia presenti alla cerimonia.