Il ‘Grig’ richiama tutti gli enti "Nessun impatto sulle Zps"

Migration

Scavare in Zone di protezione speciale è possibile, solo in sotterraneo, con determinate e precise condizioni, e a patto di verificare puntualmente l’impatto di ciascun progetto sull’ecosistema. Questo il parere del Ministero della transizione ecologica consegnato nei giorni scorsi al Parco delle Alpi Apuane come anticipato nei giorni scorsi da La Nazione e su cui ora punta i riflettori il Gruppo di intervengo giuridico, Grig, evidenziando che il parere rimarca come "non vi debbano essere impatti di qualsiasi natura nella Zps". E su questo principio l’associazione ambientalista incalza gli enti pubblici: "Il Parco regionale delle Alpi Apuane è chiamato a esercitare le sue competenze gestionali con correttezza e a vigilare, la Regione Toscana, lo stesso Ministero della transizione ecologica e gli organi di polizia ambientale sono chiamati a un’efficace vigilanza. E il Grig farà la sua parte, come sempre".

Si tratta di una materia complessa che va a incidere sull’impatto ambientale di alcune attività del lapideo che potrebbero quindi andare a scavare in aree protette, se pur sottoterranee. Una possibilità, molto condizionata, arrivata "sulla spinta delle richieste di amministrazioni comunali (per esempio Massa, Minucciano, Vagli Sotto) e di imprese estrattive" incalza il Grig ricordando le richieste di pareri avanzate dalla Regione Toscana e a seguire dal Parco. "Dopo consultazione con l’Avvocatura dello Stato, è pervenuto il parere del Ministero della transizione ecologica" molto articolato ma che in sostanza indica che non si può evitare a prescindere l’escavazione al di sotto di una Zps, sia essa nuova attività o ampliamento dell’esistente, a patto che l’imbocco della cava sia esterno alla zona protetta e in assenza di qualsiasi impatto sulla stessa Zps. Ogni progetto deve essere poi sottoposto a valutazione di incidenza.