Il Grig contro la sanatoria alle cave "Il reticolo idrico rotto dalle ruspe"

"Come può Carrara dimenticare che le cave sono all’origine del suo dissesto idrogeologico e delle alluvioni che l’hanno sconvolta, sono ben otto nel nuovo millennio?" E’ la domanda che si pongono dal Gruppo d’intervento giuridico che, come Italia Nostra, puntano il dito contro quella che, a loro avviso, sarebbe "una nuova sanatoria ambientale che forza le normative erette a tutela dei corsi idrici superficiali". Il riferimento è alla battaglia in atto a cavallo tra Carrara e Firenze attorno a chi debba legiferare sul reticolo idrico superficiale. Fossi e canali di scolo che, per ora hanno bloccato l’escavazione alla cava Polvaccio, ma secondo i sindacati in futuro potrebbero portare allo stop di molti altri siti. "Il reticolo idrico superficiale – dicono dal Grig – è protetto dalle leggi ma non dalle ruspe che lo hanno letteralmente sbriciolato senza ritegno e con la consapevolezza dell’impunità. Mentre la carovana dei supplicanti è in rotta su Firenze, ci chiediamo se le leggi valgano per tutti fuorché per le cave. C’è sentore di beffa: tra i paganti il nuovo canone ci saranno anche quelli che il Comune ha già incluso nella lista dei morosi del contributo di estrazione?".