
L’azienda Bongi coltiva l’antica varietà del grano "Avanti 3". Il suo nome fa tornare alla mente la ’battaglia del grano’, promossa dal fascismo nella seconda metà degli anni ’20, sulla falsariga di una ventata di autarchia per rendere l’Italia autonoma dall’importazione di cereali da altri Paesi. In realtà, "l’Avanti 3" o "Grano Ventitre", di cui stiamo parlando, è una antica varietà del prezioso cereale, pressochè del tutto abbandonata ormai da tempo. I motivi? Un grano meno produttivo, caratterizzato da uno stelo alto soggetto ’all’allettamento’. Facile cioè nel cadere a terra sotto forte pioggia o vento e deteriorarsi. "Oggi però, c’è richiesta dell’Avanti 3 - spiega Antonio Bongi agricoltore di Pratolungo nel fivizzanese - in quanto contiene una bassa percentuale di glutine. Questo permette anche a certe persone con determinate patologie di cibarsi di prodotti preparati con la sua farina, benchè il processo di lievitazione sia decisamente più lungo. Per quanto ci riguarda inoltre, fornendo vari tipi di formaggi del nostro caseificio, ricavati dal latte delle nostre mucche pontremolesi, a locande e ristoranti della zona di Podenzana, patria dei famosi panigacci, grazie alla farina ottenuta da questo grano molito con macine di pietra, ’chiudiamo’ la filiera produttiva della nostra azienda agricola, assolutamente a ’chilometro zero’. L’Avanti tre, in questo caso rappresenta una ulteriore eccellente biodiversità ereditata dalle generazioni che ci hanno preceduto e lasciarla estinguere, sarebbe una imperdonabile follia".
Roberto Oligeri