Il console tedesco ricorda i morti della strage nazista

Emozione a San Terenzo Monti all’inaugurazione del Museo della cultura della memoria

Il sindaco Paolo Grassi e il console tedesco Claus Krumrei davanti al Museo

Il sindaco Paolo Grassi e il console tedesco Claus Krumrei davanti al Museo

Massa, 24 maggio 2019 - C’ERANO ANCHE il console tedesco e il Procuratore militare ieri a San Terenzo Monti per l’inaugurazione del Museo della Cultura della Memoria. Per il sindaco Paolo Grassi è stato anche l’ultimo atto ufficiale. E proprio Grassi è stato il primo a parlare ricordando come nella sua infanzia fosse proibito parlare dell’estate 1944, quando vennero trucidati dalle truppe naziste ben 401 civili inermi, quasi tutti donne e bambini. Grassi ha concluso ringraziando i collaboratori che gli sono stati più vicini durante il suo impegno amministrativo. Anche Paolo D’Attiglio, Prefetto di Massa-Carrara, ha ricordato l’alto tributo di sangue pagato dalle popolazioni apuane e lunigianesi per l’affermazione di una società più giusta e libera.

Poi ha esordito Marco De Paolis, Procuratore Generale della Corte Militare d’appello di Roma, il magistrato che agli inizi del Duemila ebbe il merito di riaprire i tanti fascicoli insabbiati nell’Armadio della Vergogna. «Questa è un’occasione memorabile di stretta unione con la Germania» ha detto in un discorso lungo e appassionato, durante il quale si è commosso ricordando i lunghi “anni del dolore” vissuti ascoltando i ricordi e le testimonianze dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti delle tante stragi avvenute lungo la Linea Gotica. De Paolis, ha toccato anche un tasto delicato: le sentenze contro i criminali di guerra tedeschi mai eseguite e i mancati risarcimenti nei confronti degli eredi delle vittime. «Ci sonopersonaggi che io definisco gli sciacalli del dolore che fomentano superstiti e familiari nella richiesta risarcitoria. Sono soggetti che in queste tristi vicende tendono a “ritagliarsi un’immagine, una mansione per proprio tornaconto”, facendo venir meno quel principio del Diritto che noi giudici siamo riusciti a stabilire dopo oltre mezzo secolo d’oblio. Mi chiedo dove fossero queste persone nei lunghi anni trascorsi da quelle tragedie, prima della riapertura dei processi».

Quando ha iniziato a parlare Claus Krumrei, console generale tedesco l’attenzione del folto pubblico all’interno del Museo s’è fatta spasmodica: «Siamo stati accolti dignitosamente giungendo qui in paese, come “uomini di buona volontà. Abbiamo voluto essere vicini – ha dichiarato il diplomatico – alla gente di qui in questo momento difficile, rappresentato dal “ricordo della tristezza». Il Console si è poi soffermato sulle peculiarità storiche di Fivizzano, ricordando le tragedie avvenute nel secondo conflitto mondiale “tragedie che forse non si sarebbero consumate – ha puntualizzato il diplomatico tedesco – se l’attentato contro Hitler nel luglio 1944 non fosse fallito, causando l’uccisione delle tante persone che l’avevano ideato per risparmiare una catastrofe immane alla Germania».

Infine Monica Barni vicepresidente regionale, ha spiegato che «la Toscana è la prima Regione che s’è dotata di un regolamento per la “costruzione“ della Memoria. Il numero dei massacri avvenuti a danno dei civili nel nostro territorio è incommensurabile». Poi la Barni ha ricordato i sentieri della Memoria e il Treno della Memoria «col quale organizziamo viaggi di studenti fino ad Auschwitz -Birkenau, campo di sterminio nazista per eccellenza. Abbiamo iniziato pure a portare i giovani sul confine Orientale, affinchè conoscano meglio le radici da cui proveniamo».