"Il Comune rinuncia a 143mila euro di fondi"

La denuncia dell’artista Francesco Bartoli: "Addio al denaro del Pac". La replica: "Progetto arrivato in ritardo per essere valutato"

Migration

L’amministrazione rinuncia a due progetti del bando Pac, il piano di arte contemporanea del Ministero della cultura per un totale di 143 mila euro a fondo perduto. Lo denuncia l’artista visivo Francesco Bartoli, che da quattro anni sta lavorando al progetto "Scolpire il vento" destinato al museo Mudac. Bartoli ha vinto il bando Pac aggiudicandosi 61mila 500 euro per il suo progetto (un film e una installazione), che avrebbe coinvolto l’Accademia, i docenti, gli studenti, laboratori, associazioni con incontri e conferenze che si sarebbero svolti sul territorio. E l’amministrazione di Serena Arrighi rinuncia anche al finanziamento del progetto "Common s’", cofinanziato dal Comune per 19 mila euro su un totale di 81mila a fondo perduto, anche questo legato alla comunità. "Da 10 giorni sono caduto in un incubo tutto all’italiana – racconta Bartoli in un fiume di parole, come un bambino che non riesci a consolare perché scopre che Babbo Natale non esiste – fatto di giochi politici interni e abusi di ufficio credo. Ci tengo a sottolineare che si tratta di un lavoro poetico, un dialogo tra poesia - scultura - territorio e non di un reportage di denuncia sulle cave. Se avessi voluto denunciare l’avrei già fatto. Il Pac premia solo i lavori che nascono dalla comunità e sono per la comunità, il Pac è il premio massimo, non lo dico io ma lo dice il Ministero. Abbiamo coinvolto tutti i diretti interessati ma l’amministrazione non vuole nemmeno avere un confronto. Ovviamente – conclude – ho chiamato il mio avvocato perché si tratta anche di un danno professionale e di immagine alla mia persona senza precedenti. Ho lavorato in tutto il mondo è una cosa così non mi era mai successa".

In merito al caso da palazzo civico rispondono: "Abbiamo richiesto a più riprese una descrizione dettagliata dello stesso, in maniera da permettere all’amministrazione di prendere una decisione ponderata. Tali informazioni non sono pervenute, se non un paio di giorni fa e in maniera approssimativa. I contenuti, quindi, non sono stati ritenuti sufficientemente approfonditi per valutare la proposta con quei criteri che sono dovuti, per chi amministra e gestisce denaro pubblico. Anche in caso di finanziamenti a fondo perduto, un’amministrazione ha il dovere di capire prima i contenuti di qualsiasi progetto, compresi quelli privi di costi vivi. Lo deve ai propri cittadini, alla città e anche ai propri musei, in nome della serietà e della qualità dell’offerta culturale. Per quanto riguarda il museo, è nostra intenzione provare a far aumentare il numero dei visitatori valorizzando gli attuali contenuti e non aggiungendo elementi di cui non si conoscono i particolari".