«Il Cai difende le sorgenti a Bergiola No all’escavazione alla Combratta»

Lettera aperta al Comune per segnalare le problematiche al monte

Marmo (foto di repertorio)

Marmo (foto di repertorio)

Carrara, 23 agosto 2018 - Il monito del Cai: «Cava Fossa Combratta: dalla messa in sicurezza alla escavazione il passo è breve». A scriverlo è il Cai, tramite lettera aperta, al Comune. «Sopra Bergiola Foscalina c’è la cava Fossa Combratta, molto ravvicinata alle sorgenti Vecchia e Combratta, autorizzata nel 2016 con precise restrizioni e per una durata di soli 3 anni. Negli ultimi tempi ha invece ampliato il ravaneto in modo preoccupante, avviando di fatto una intensificazione delle lavorazioni con sbancamento di alcune zone interessate dal passaggio del sentiero Cai 151, utilizzato impropriamente come deposito blocchi. Nella Conferenza di servizi del 5 agosto si è preso atto che il progetto di messa in sicurezza presentato dalla ditta proponente è sostanzialmente un piano di coltivazione “mascherato”. La messa in sicurezza di una massa rocciosa di 555 metri cubi, il progetto presentato prevede di scavare in 5 anni 58mila metri cubi, un volume oltre cento volte superiore rispetto a quello ritenuto instabile. Il progetto di coltivazione prevede inoltre la realizzazione di una nuova viabilità della lunghezza di 200 metri in area boscata, senza prevedere le dovute opere di rimboschimento compensativo, risultando sostanzialmente una nuova strada extraurbana. Per stessa ammissione della ditta l’intervento proposto riguarda poi “materiali privi di valore commerciale”, quindi addirittura senza un ritorno socioeconomico. Di negare il rilascio di parere positivo alla prossima conferenza e di non concedere pertanto la pronuncia di compatibilità ambientale per un progetto che, già oggetto di interventi ed indagini da parte dei carabinieri forestali per segnalate e rilevate irregolarità, comporterebbe solo un ulteriore impoverimento e dissesto ad un territorio già fortemente compromesso. Al Comune in particolare chiediamo: di non rilasciare alcuna autorizzazione, in considerazione del grave impatto paesaggistico che l’attività estrattiva comporterebbe sul versante boscato del Monte Brugiana, ad oggi integro; se le alterazioni al sentiero 151 siano state corredate dalle necessarie autorizzazioni».