I riflettori della Biennale del Cinema su ‘Il coraggio della Memoria’

Il docufilm sulle stragi nazifasciste del 1944 nel fivizzanese girato dal regista Leonardo Rosi

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“Il coraggio della memoria - Le stragi nazifasciste di Fivizzano”, documentario del regista Leonardo Rosi sui massacri di civili avvenuti in Lunigiana nel 1944, è arrivato a Venezia e l’anteprima del trailer è stato presentato nei giorni scorsi alla Biennale del Cinema. L’opera, ha inizio con la scoperta fatta nel 1994 a Palazzo Cesi, sede della Procura Militare a Romana, del tristemente noto “Armadio della Vergogna”, le cui ante erano state girate fino ad allora contro il muro perché nessuno frugasse in quei 780 fascicoli processuali fermi da oltre 50 anni.

Riportati alla luce dal giudice Antonino Intelisano per l’inchiesta volta all’estradizione dall’Argentina del capitano delle SS Herich Priebke. Il primo a dare notizia dei polverosi fascicoli e del loro esplosivo contenuto fu il giornalista Franco Giustolisi, intervistato nel docufilm di Rosi prima della sua morte, insieme ad avvocati e altri personaggi che, a suo tempo, hanno costituito l’architrave dei processi negli anni Duemila, contro 11 fra ufficiali e sottufficiali del 16° Battaglione Esplorante del maggiore Walter Rede, portati alla sbarra dal Pm Marco De Paolis, attuale Procuratore Generale della Corte d’Appello Militare di Roma. Il processo si concluse con 10 ergastoli per le stragi di San Terenzo Monti e di Vinca.

Alla conferenza stampa alla Mostra del Cinema a Venezia hanno partecipato il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti e il vice Giovanni Poleschi. "E’ stata una giornata importante per tutta la comunità fivizzanese, un punto d’arrivo per la nostra storia, il documentario segna un ulteriore passo avanti del nostro Comune per la valorizzazione della memoria" ha detto il sindaco. Il documentario, che racconta del massacro di centinaia di abitanti del territorio di Fivizzano, è diretto dal regista Leonardo Rosi, coadiuvato da Antonella Napoli, giornalista d’inchiesta, autrice e voce narrante dei testi nell’opera.

Roberto Oligeri