I quattro anarchici non più agli arresti domiciliari

Quattro anarchici a processo per istigazione a delinquere e apologia, in libertà con obbligo di dimora. Prossima udienza il 24 maggio. Accusati di diffondere idee anarchiche e vilipendio al presidente.

I quattro anarchici non più agli arresti domiciliari

I quattro anarchici non più agli arresti domiciliari

Per 4 anarchici a processo con giudizio immediato gli arresti domiciliari si sono trasformati in obbligo di dimora con firma, ognuno nel proprio comune di domicilio. Il procedimento a carico dei 4 libertari nell’inchiesta ‘Scripta scelera’ ha visto una svolta grazie alle richieste accolte dal giudice del dibattimento il dottor Fabrizio Garofalo, richieste avanzate dagli avvocati difensori nonostante il parere negativo del pm, Federico Manotti. Dopo mesi finisce la misura restrittiva per il 56enne Gino Vatteroni difeso dall’avvocato George Botti del foro di Massa, Paolo Arosio di 45anni, Gaia Taino di 35 anni, il 27enne Luigi Palli, tutti e tre difesi dal legale Fabio Sommovigo, Palli anche dall’avvocato Marta Magnanini, entrambi i legali del foro della Spezia.

La prossima udienza ci sarà il 24 maggio con gli imputati sotto accusa per due ipotesi di reato: l’istigazione a delinquere con l’aggravante di finalità di terrorismo, apologia e di vilipendio al presidente della Repubblica. Si trovano oggi alla sbarra per le pubblicazioni sulla rivista ’Bezmotivny’, operazione che portò al sequestro di alcuni documenti conservati al circolo Goliardo Fiaschi di via Ulivi a Carrara. Per il primo reato sono accusati di aver "stampato e diffuso, anche con strumenti informatici e telematici, sull’intero territorio nazionale il periodico quindicinale ’Senza Motivo’, concepito per favorire la diffusione e la condivisione e il dibattito tra idee e pratiche anarchiche e per dar segno di forza partecipe nel progetto di distruzione dello Stato".

P.P.