I giovani ‘tracciano’ l’arte E parlano a Palazzo Binelli

Nella mostra “T.O.T.” gli studenti dell’Accademia e 5 artisti contemporanei. L’esposizione curata da Andrea Zanetti e dal docente Gilberto Pellizzola

Migration

La lettura delle “tracce” di passato, presente e futuro, fatta da giovani artisti emergenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, a sua volta lascia tracce a Palazzo Binelli. Perché ‘T.O.T. Themes of Traces’ , la mostra inaugurata ieri nelle storiche sale dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara non si limita a dare spazio all’arte contemporanea ma apre la strada a una nuova visione nella quale i giovani hanno un ruolo da protagonisti. Lo ha sottolineato il presidente Enrico Isoppi nella presentazione in anteprima alla stampa, rilanciando poi alla sindaca di Carrara Serena Arrighi la necessità di recuperare la Biennale di scultura e quella di trovare spazi idonei, tra i molti a disposizione della città, per le opere in mostra che resteranno in eredità alla Fondazione. “T.O.T.” trasforma le splendide sale di palazzo Binelli in preziosi scrigni per le “visioni” contemporanee dei giovani. Una mostra curata da Andrea Zanetti, che ha chiamato cinque giovani artisti a “leggere” i temi di Con-Vivere, e dal docente dell’Accademia Gilberto Pellizzola, che ha disegnato un percorso lungo le “tracce” dell’umanità interpretate dagli studenti.

Al piano terra dello storico palazzo nel centro di Carrara otto giovanissimi artisti dell’Accademia. Sono le mani rosse scolpite da Li Yuzhuo e fotografate come fossero un nido deposto tra i detriti di una mareggiata, la carta di giornale che Ginevra Barghetti trasforma in gioiello. E poi i numeri tragici del Covid: Rafael Bresciani li “legge” e li trasforma in algoritmi che restituiscono musica e immagini. Un’opera audio-visiva digitale che inghiotte i numeri e ne fa grido di dolore. La pandemia torna anche nell’opera di Valentina Giuntoli, nei due mondi che sembra specchiarsi uno nell’altro: il bianco e oro del paradiso il nero pece dell’inferno. Quindi Quindi l’avanzare sospeso del viaggiare che si srotola nell’opera di Caterina De Nisco, il tempo che intreccia movimenti e tradizioni in quella di Sime Llicer Ferri, le tracce invadenti quanto labili dei social che generano il video di Lorenzo Antei, il viaggio interiore fissato in una sagoma, in un dettaglio, da Noela Lotti.

Cinque sale al piano superiore dedicate a cinque artisti contemporanei per la sezione della mostra curata da Andrea Zanetti. Sono Emiliano Bagnato, Raffaele Morabito, Federica Mutti, Eleonora Roaro e Vincenzo Zancana. Le loro opere, come detto, finita l’esposizione saranno donate alla Fondazione, andando ad arricchire il suo patrimonio d’arte contemporanea. Elaborazioni personali che passano da tracce di memoria, suono, luce, parola, mutazione.

Emanuela Rosi