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ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Guerra dei licei, cresce la protesta Lo sciopero si allarga al classico

"Noi disponibili a ospitare i colleghi delle scienze umane, ma la Provincia deve creare nuove aule". I ragazzi del ’Repetti’ sfilano in corteo e chiedono a Palazzo Ducale un intervento di ristrutturazione .

Guerra dei licei, cresce la protesta  Lo sciopero si allarga al classico
Guerra dei licei, cresce la protesta Lo sciopero si allarga al classico

di Alessandra Poggi

Guerra dei licei, la protesta si estende fino al classico. Dopo l’autogestione delle Scienze umane per la mancanza di aule, adesso i ragazzi del ’Repetti’ entrano in sciopero per solidarietà coni compagni di Marina e ieri mattina hanno sfilato in corteo davanti alla scuola. Il liceo delle Scienze umane ha troppi iscritti, più di 400, e da un paio d’anni alcune classi sono state trasferite dal plesso di Villa Ceci a quello del classico di Fossola dove i classicisti sono appena 230. Nonostante le richieste alla Provincia di ottenere più spazi, avanzate dalla dirigente dell’istituto Alessandra Carozzi, la situazione non è cambiata. Per questo i ragazzi delle Scienze umane si sono auto sospesi dalle lezioni fino ad oggi. E così al ’Repetti’ ieri mattina non sono entrati in classe in segno di solidarietà, ma anche per ribadire la disponibilità a ospitare i colleghi del ’Montessori’. Secondo i ragazzi la Provincia deve intervenire e risolvere la mancanza di spazi anche attraverso la riqualificazione delle varie scuole, come spiega lo studente del classico Lorenzo Borghini: "La protesta è stata organizzata per ribadire la nostra solidarietà agli studenti di Scienze umane per la mancanza di spazi – ha detto –. Vogliamo ribadire che ci troviamo bene con loro, ma siamo contrari al cambio di sede come avevano proposto loro anche perché dopo il Covid alcune aule del Repetti non sono più agibili per questioni di impianti d’aerazione. Chiediamo una soluzione unitaria ed equa per tutti e deve intervenire la Provincia dando soluzioni di edilizia scolastica. Tutte le scuole della Provincia hanno problemi strutturali e di spazio. La divisione non giova a nessuno e la Provincia ad oggi non si è mai occupata di risolvere questo problema".

Idem per Martina Dell’Amico, "Appoggiamo in pieno la protesta degli studenti del ’Montessori’ – dice la studentessa del classico – ma il cambio di sede non ci trova d’accordo perché il problema non va risolto all’interno della scuola, il problema lo devono risolvere dalla Provincia. E il problema non è soltanto al ’Montessori Repetti’: da anni gli studenti dello scientifico sono ospiti dell’Itis. Anche se trasferissero al ’Repetti’ il liceo delle scienze umane non ci sarebbero gli spazi per contenere tutti gli studenti". D’accordo con la compagna di classe anche Lucrezia Dell’Amico: "Ci hanno dipinti come quelli che non vogliono gli studenti delle scienze umane – dice – ma è un messaggio che non deve passare. Per questo abbiamo manifestato la nostra solidarietà con questa protesta, siamo un istituto unico. Già due anni fa era stato accertato che non era possibile trasferire da noi tutta scienze umane per una questione di spazi. Siamo ben lieti di ospitare gli studenti e la Provincia deve risolvere i loro problemi di mancanza di spazio". Anche lo studente Deniz Gokbas è della stessa opinione. "Siamo a favore della protesta degli studenti di Marina – dice Deniz – e siamo contenti di ospitarne una parte nel nostro istituto". Sulla questione interviene Alice Rossetti di Italia Viva: "La situazione del liceo ’Montessori-Repetti’ è esplosiva – scrive –. Quali sono le intenzioni della sindaca e dell’assessore all’Istruzione? Perché questo silenzio siderale? Questo rimbalzo di responsabilità non è una bella pagina di politica della nostra Provincia, le istituzioni appaiono sempre più lontane dalle esigenze dei giovani cittadini che continuano a non sentirsi né tutelati né rappresentati. E hanno ragione. Questa amministrazione deve battere i piedi per tutelare gli studenti e il diritto allo studio".

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