Giovani cardiochirurghi crescono Monasterio, scuola di eccellenza

Sono 11 gli specializzandi che si stanno formando nei diversi reparti dell’Ospedale del Cuore. Il direttore Marco Torre: "Sono le persone il più importante patrimonio aziendale, arricchimento per tutti"

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"La cardiochirurgia dell’Ospedale del Cuore ha una visione sul futuro. Anzi, la cardiochirurgia dell’Ospedale del Cuore è già nel futuro: ha costituito un Heart Team, grazie al quale diverse specialità collaborano senza il minimo conflitto. Sta formando dei veri medici del cuore". E’ questo che ha spinto Edoardo Zancanaro, giovane medico con il sogno della cardiochirurgia, circa dieci mesi fa a varcare le porte dell’Opa, scegliendo la Fondazione Monasterio come luogo e istituzione per la propria formazione, già dal primo anno di specializzazione. Ma sono 24 i giovani specializzandi che, oggi, si stanno formando fra le mura della Monasterio, di cui uno nello staff della Direzione Sanitaria e 11 all’Opa di Massa.

"Sono arrivato a Massa con la valigia da Milano perché, a livello italiano e, soprattutto, europeo – racconta Edoardo Zancanaro –, l’Ospedale del Cuore è un vero e proprio unicum: ha delle particolarità che non esistono altrove. Innanzitutto professionisti come Marco Solinas e Giacomo Bianchi, e poi una visione molto chiara del futuro e della direzione che deve prendere la cardiochirurgia: dalle tecniche mini invasive ed endoscopiche, fino alla perfetta integrazione con la cardiologia interventistica. La particolare attenzione rivolta alla formazione: i più grandi, i maestri, insegnano ai più piccoli, agli studenti. Noi specializzandi siamo entrati fin da subito in sala operatoria, ogni giorno con un compito sempre più difficile: siamo costantemente seguiti, abbiamo un mentore sempre accanto, pronto a correggere e ad insegnare".

Ha provato sul campo i pilastri sui quali si fonda la formazione degli specializzandi alla Monasterio: l’approccio alla cardiochirurgia, imparando dalle basi, le cose più semplici, eseguendo gli interventi con le tecniche classiche, mini invasive ed endoscopiche; il lavoro in reparto perché l’essenzialità nel lavoro di qualunque medico è l’aspetto clinico; la ricerca, senza la quale non può esserci la cura del paziente.

La formazione è una colonna portante, insieme a cura, ricerca e innovazione. I giovani specializzandi all’Opa di Massa sono divisi nelle Unità Operative di Cardiochirurgia per adulti, Cardiologia pediatrica e congenito adulto, Cardiologia diagnostica e interventistica, Patologie mediche e chirurgiche del cuore, Patologie cardiache medico chirurgiche dell’infanzia e del congenito adulto. Diversi gli strumenti della formazione: workshop, corsi, seminari e congressi, anche a livello internazionale, per il personale sanitario di tutto il mondo, con l’obiettivo di agevolare lo scambio di competenze, esperienze, modelli di cura, attività di ricerca e cultura. Ancora, corsi avanzati con un programma di interventi, un tipo di formazione ibrida che si svolge per metà a distanza (con una lezione didattica frontale e interventi eseguiti in diretta), e per metà in presenza.

Negli anni i professionisti della Monasterio hanno potuto insegnare in Giappone, Albania, Canada, Germania, Spagna. Fondamentale poi lo stretto legame con la Scuola Superiore Sant’Anna, nei master internazionali e nei tirocini. "La formazione è uno degli elementi cardine della Monasterio – dichiara Marco Torre, direttore generale della Fondazione Monasterio –. Sono le persone il più importante patrimonio aziendale. E la formazione rappresenta proprio lo strumento primario con cui si accompagna la crescita, professionale e umana. Un arricchimento continuo, e per tutti: i giovani imparano, donando al tempo stesso entusiasmo, curiosità, e freschezza ai propri mentori".