Giannetti eroe azzurro, un sogno avverato: "Quel gol è stato la mia grande rivincita"

Carrarese, il destino ha restituito al calciatore parte di quello che gli aveva tolto dopo una stagione altalenante

Giannetti eroe azzurro, un sogno avverato: "Quel gol è stato la mia grande rivincita"

Giannetti eroe azzurro, un sogno avverato: "Quel gol è stato la mia grande rivincita"

Eroe per caso o quasi. In una serata il destino ha ridato a Niccolò Giannetti gran parte di quello che gli aveva tolto ultimamente. La contemporanea indisponibilità di Finotto e Capello ha indotto mister Calabro a schierarlo dal primo minuto e lui ha ripagato segnando il gol decisivo per la qualificazione. Un brutto infortunio alla caviglia aveva tenuto l’attaccante senese fermo per mesi e dopo la lunga rieducazione si era ritrovato senza squadra col rischio di una carriera compromessa. La Carrarese gli ha porto la mano tesserandolo ad ottobre e lui ha iniziato a lavorare nell’ombra per ritagliarsi il momento vissuto sabato.

Cosa significa quel gol e cosa hai pensato dopo il suo iniziale annullamento?

"Quando ho visto la bandierina alzata mi è crollato un po’ il mondo addosso. Ci ho sperato, però, e quando il Var lo ha convalidato è stata una gioia immensa. Tanti mi avevano già dato per finito e per me è stata una grande rivincita. Sono stati mesi duri nei quali, però, non ho mollato mai di un centimetro. Sono rimasto lì aggrappato anche quando magari c’erano gare in cui mi scaldavo 70 minuti e non vedevo il campo. Mi presentavo il giorno dopo agli allenamenti come se avessi giocato. Bisogna sempre crederci, fare le cose per bene e poi il destino penso che prima o poi ti restituisca quello che meriti".

Cos’ha rappresentato l’abbraccio dei compagni dopo il gol? "Tanto, perché i ragazzi sanno quanto ho sofferto, quanto ho cercato di dare a loro con il mio esempio. Io sono un giocatore più vecchio quindi ho anche questa responsabilità di cercare di guidare i giovani. Non sono uno che parla tanto però spero che i più giovani prendano non tanto dal giocatore, ma dalla disciplina, dal modo di arrivare al campo, dal prepararsi e fare le cose nel modo giusto".

Cos’ha consentito alla Carrarese di qualificarsi?

"La capacità di soffrire nei momenti cruciali. E’ una dote che abbiamo sempre mostrato, anche in campionato. Abbiamo dato tutti l’anima, chi ha giocato dall’inizio a chi ha fatto solo un minuto, e questo ha fatto la differenza. Abbiamo trovato una squadra di altissimo livello, forse superiore alla categoria per qualità e modo di giocare. Ci ha messo sotto dal punto di vista del possesso palla, ma noi abbiamo continuato a rincorrere, e provare a farle male quando recuperavamo palla".

Cosa serve, ora, per andare avanti?

"La differenza la farà chi recupera meglio le energie e ha più voglia. Io sono cotto e rigiocare già martedì è dura ma bisogna ricaricare le batterie con grande entusiasmo. Ci vogliamo prendere tutto e ci crediamo".

Gianluca Bondielli