Franchi, bilancio dopo la bufera. Avanti tutta da parte dei soci. L’utile è in calo del 24,7%

L’esercizio del 2023 è stato approvato dall’assemblea. Il ricavato è stato di 13,01 milioni. Il fatturato della società quotata in borsa è di 74,7 milioni con un decremento del 2,2%.

Dopo il terremoto in casa Franchi Umberto Marmi (Fum), a seguito delle dichiarazioni di Alberto Franchi durante la trasmissione ’Report’ di Rai Tre, l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023 e la distribuzione del dividendo di 0,1592 euro per azione. La società quotata in borsa dei fratelli Alberto e Bernarda Franchi ha registrato un utile di esercizio con un decremento del 24.7% rispetto al 2022 registrando 13,01 milioni di euro nel 2023. "Nel dettaglio i soci hanno deciso di destinare: 5,20 milioni di euro a dividendo pari a 0,1592 euro per azione – si legge nella relazione –. La distribuzione avverrà a favore dei soci portatori di azioni, con stacco della cedola il prossimo lunedì 13 maggio, record date il 14 maggio e pagamento al 15 maggio. Poi 7,81 euro di utili portati a nuovo e 0 milioni a riserva legale".

La Franchi Umberto Marmi attiva dal 1971 oggi sta facendo i conti con le polemiche legate alle parole dell’imprenditore riguardanti gli incidenti in cava. Parole che hanno dato luogo a una manifestazione proprio davanti all’headquarter della società e un flusso continuo di critiche. Non sono tardate le scuse dell’amministratore delegato verso i lavoratori del marmo e alla cittadinanza etichettando quelle parole come "inappropriate". Un grosso incidente di percorso con addirittura un terminalista del porto di Marina di Carrara che ha bloccato le collaborazioni con l’imprenditore del lapideo dicendo un no secco ai blocchi della Fum che non potranno più salpare dalla banchina Fiorillo.

Ma la società guarda al futuro registrando "ricavi consolidati pari a 74,7 milioni di euro, valore in decrescita del 2,2% rispetto all’esercizio del 2022 – prosegue la relazione –. L’Adjusted Editda (ovvero lo strumento utilizzato per analizzare le attività aziendali ai fini della valutazione, della comparazione e della potenziale acquisizione) nel 2023 ha raggiunto i 25,4 milioni di euro, in decrescita del 17,3% rispetto al 2022 con un margine sui ricavi del 33,9%".

L’assemblea ha poi autorizzato il Consiglio di amministrazione "all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie di Fum per un periodo massimo di 18 mesi al fine di: implementare piani di incentivazione azionaria; consentire l’utilizzo di azioni proprie nell’ambito di operazioni connesse alla gestione di progetti; poter utilizzare le proprie azioni come oggetto di investimento e intervenire a sostegno della liquidità del titolo".

Infine "l’autorizzazione stabilisce che il prezzo di acquisto non debba essere né inferiore, né superiore di oltre il 10% rispetto al prezzo ufficiale di borsa. In particolare non potranno essere acquistate azioni a un prezzo superiore al prezzo più elevato tra il valore dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offera di acquisto indipendente. In termini di volumi, i quantitativi giornalieri di acquisto non eccederanno il 25% del volume medio giornaliero degli scambi del titolo Fum nei 20 giorni di negoziazioni precedenti le date di acquisto".