Fondi per tutelare la cultura. Restauri a mura e antichi castelli. Sarà recuperata una pala d’altare

Arrivano 526mila euro, lo prevede il decreto ministeriale sul piano triennale dei lavori pubblici 2024-26. La soddisfazione di Amorese (FdI): "Focus sui borghi e l’identitarismo del nostro territorio".

Fondi per tutelare la cultura. Restauri a mura e antichi castelli. Sarà recuperata una pala d’altare

Fondi per tutelare la cultura. Restauri a mura e antichi castelli. Sarà recuperata una pala d’altare

Arrivano 526mila euro alla Lunigiana dal Ministero della Cultura per interventi di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico. Lo prevede il decreto ministeriale relativo al piano triennale dei lavori pubblici 2024-26. Inoltre per il recupero e lo sviluppo turistico-culturale del sistema fortificato delle Mura Medicee di Caprigliola sono stanziati 240mila euro; altri 109mila euro destinati a interventi di restauro dell’Oratorio di San Giorgio a Filattiera, mentre 100mila euro sono previsti per interventi al Castello Malaspina di Giovagallo a Tresana. Ma c’è di più. Il restauro conservativo di una pala d’altare con un’’Adorazione dei Magi’ e di una lunetta con ‘Dio Padre’ di Luca Cambiaso, conservati nella chiesa della SS. Annunziata di Pontremoli, potrà essere realizzato grazie a un contributo di 40mila euro. Infine per la pubblicazione del nuovo corpus delle statue stele lunigianesi, è previsto un finanziamento di 37mila euro.

"Il Governo e nello specifico il Ministero della Cultura - commenta il deputato apuano e capogruppo della commissione Cultura di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese - grazie a questi finanziamenti, hanno dimostrato ancora una volta quanto anche piccoli borghi e zone geograficamente meno avvantaggiate, ma al contempo simbolo dell’identitarismo del nostro territorio, debbano essere valorizzate nelle loro peculiarità". Non solo pievi, castelli e borghi, ma anche musei: contenitori della memoria, piccoli templi dell’arte, laboratori di cultura e luoghi di meraviglia, rappresentano la fotografia dell’anima di un territorio come la Lunigiana che ha bisogno di mantenere le tracce del passato. Quasi la metà dei finanziamenti sono riservati alle Mura Medicee di Caprigliola le cui origini risalgono al XII secolo, già infeudata dall’imperatore Federico I Barbarossa, a Pietro, vescovo di Luni. Nel 1556 i Fiorentini, per ordine di Cosimo dei Medici, dotarono il borgo di mura fortificate, che sono state ben conservate e nel borgo si trovano la porta del XV secolo, stemmi medicei, maestà di marmo e ricchi portali e che ora grazie ai fondi ministeriali potranno essere ulteriormente curati.

Attenzione anche per la chiesa romanica di san Giorgio a Filattiera che conserva la testimonianza scritta del cristianesimo locale: la lapide di Leodegar (forse un missionario di stirpe longobarda morto nel 753 d.C.). L’iscrizione ci dice che mise a repentaglio la propria vita per spezzare gli idoli pagani rappresentati dai menhir, sculture di pietra che vennero riutilizzate nella costruzione delle chiese. Quel che resta del castello di Giovagallo dove Dante fu accolto dal marchese Moroello Malaspina e dalla moglie Alagia Fieschi, è stato donato al Comune di Tresana dalla famiglia Antoniotti che ne deteneva la proprietà. Boccaccio riferisce che Cino da Pistoia fece avere a Dante (attraverso Dino Frescobaldi) i primi sette libri dell’Inferno lasciati a Firenze, quando si trovava a Giovagallo, ospite del marchese Moroello. E pare che il poeta abbia ripreso a scrivere quei versi proprio in Lunigiana. Quindi il Ministero ha scelto bene i siti da sovvenzionare, una selezione mirata che ha inserito anche la pala d’altare del Cambiaso alla S.S. Annunziata (1558), raccomandata dal parroco don Lorenzo Piagneri, con la lunetta sopra l’ingresso della sacrestia dello stesso artista.

Intanto in questi giorni la Società della Salute della Lunigiana e il circolo Anspi "Sismondo" hanno dato il via all’indagine di mercato per la ricerca degli operatori economici interessati ai lavori di ristrutturazione del seminario, finanziati dal Pnrr (1milione e 90mila euro). Il progetto prevede la realizzazione di una "Stazione di posta" per l’accoglienza e la tutela contro la povertà estrema, con i relativi servizi solidali: centro di ascolto, emporio solidale e armadio ricovero notturno prima istanza.

Natalino Benacci