Evangelisti contro Persiani "Casa Ascoli, c’è la colpa"

Per l’ex parlamentare, candidato sindaco, sono precise le responsabilità politiche "Qui si sono giocate varie partite di potere e di interessi particolari ed elettorali"

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E’ pesante la “bordata“ lanciata da Fabio Evangelisti, candidato alla carica di sindaco, contro la giunta Persiani. Nel mirino dell’ex parlamentare c’è la gestione di “Casa Ascoli“. In una nota l’ex esponente Pd spiega di avere letto sulle pagine del nostro giornale i dati sulla gestione della Casa di Riposo “Gioacchino Ascoli”, che nell’ultimo bilancio, al 31122021, ha registrato un debito di 6 milioni e 62mila euro. "Sono le cifre fornite - scrive Evangelisti - dal Collegio dei revisori dei conti della struttura e che accompagnano le pesanti parole del Consiglio d’Amministrazione che dice di non aver “diretta conoscenza né delle gravi problematiche dell’azienda né delle attività poste in essere dal commissario. Si rileva che in oltre 15 mesi di incarico commissariale non è stato predisposto quel piano di risanamento che costituiva l’oggetto dell’incarico“, un “evidente inadempimento“ e circostanza che “rende ardua per il nuovo CdA la valutazione sulla continuità aziendale“. Il comportamento del commissario si è mostrato “carente anche nel passaggio di consegne, non collaborativo in una fase di conclamata crisi finanziaria dell’azienda e di grave incertezza circa il futuro“. Poi Evangelisti cita la Cgil (ricordando sempre un nostro articolo): "Ma chi ha nominato il commissario?

La risposta viene dalla Cgil quando denuncia che “i lavoratori della Compass (fra i principali creditori della Gioacchino Ascoli) son rimasti senza soldi durante le feste di Natale“ e che la responsabilità è del Comune e del sindaco che dovrebbero “occuparsi dei problemi dei lavoratori che garantiscono servizi ogni giorno, servizi delicati, che non possono passare in secondo piano per giochi di potere. Troviamo grave e ingiustificabile il comportamento indifferente dell’amministrazione verso la condizione in cui versano i lavoratori di Compass“. Io aggiungerei - aggiunge il candidato sindaco - anche gli anziani, spesso malati, che giacciono su quei letti. Insipienza, sostantivo che sta a indicare “totale mancanza d’impegno intellettuale o morale”. E questo, a voler essere buoni e restare dentro lo spirito natalizio. Perché, a dirla tutta, la verità è che sulla Casa di Riposo si sono giocate varie partite di potere e di interessi particolari oltre che esser state il banco dei pegni su cui sono state onorate (pagate) cambiali elettorali. Prima con la nomina a presidente di Stefano Borzoni, candidato ma non eletto nella lista civica dell’attuale sindaco, quindi - quando già si parlava di una situazione disastrosa - si è mandato il dirigente comunale (in quiescenza) Massimo Tognocchi per arrivare alla nomina del commissario, tal Alessandro Pezzoli, che pretendeva di ‘gestire’ il mandato da casa sua, a Sassuolo. Un incarico chedoveva dovuto esaurirsi entro 90 giorni e che si è protratto per un anno e mezzo senza che la situazione debitoria conoscesse un’inversione di tendenza".

L’ex parlamentare conclude con alcune domande: "Perché non si è prestato attenzione a quanto accadeva ai Quercioli? Di chi è la responsabilità? Non parlo solo di culpa in vigilando, ma di responsabilità politica. Responsabilità di quelli di prima o di chi ora siede - pro tempore - nella stanza dei bottoni di palazzo comunale? La risposta non è poi così difficile da trovare. Ci sono arrivato anch’io".