Prima il pagamento in nero e poi la notula ufficiale per un totale di circa 15mila euro. E’ quanto i legali della concessionaria Ford Auto 2G sostengono i loro assistiti abbiano versato all’avvocato Giuseppe Pintus ormai quasi 10 anni fa. Una vicenda intricata sulla quale si è già espresso più di un giudice e sulla quale sono già state emesse anche due sentenze della Cassazione. Una, del settembre 2018, ha confermato la condanna di Pintus a 20 giorni per ‘esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone’ riguardo il caso dell’affitto e poi del pignoramento di un circolo in viale Zaccagna. Una seconda, di maggio 2018, aveva annullato una sentenza del Gup che aveva condannato Pintus per tentata estorsione, rimandando tutto alla corte d’appello per un un nuovo giudizio. In queste settimane in aula a Massa il legale, assistito dall’avvocato David Cappetta, è quindi tornato nuovamente alla sbarra per rispondere all’accusa di estorsione. Ieri, davanti al giudice Antonella Basilone e al pubblico ministero Rossella Soffio sono stati sentiti i test della difesa la cui strategia si basa sul dimostrare l’infondatezza delle accuse e che Pintus non abbia mai preso nulla di quanto gli era dovuto. Proprio per questo motivo, d’altronde, il legale avrebbe presentato prima la notula al concessionario e, successivamente, un decreto ingiuntivo per ottenere il saldo. Un atto questo la cui correttezza, tra l’altro, è già stata confermata anche con una sentenza del tribunale civile. Dopo che ieri sono stati ascoltati i testimoni chiamati dalla difesa il processo è ora stato aggiornato al prossimo 19 ottobre quando dovrebbe concludersi la fase istruttoria e quindi, dall’udienza successiva, si dovrebbe passare al dibattimento.
c.lau