CRISTINA LORENZI
Cronaca

Erosione, il progetto dimenticato. Con le soffolte la spiaggia ricresce: ecco cosa sono

L’ingegner Arrighi ha ideato le barriere parallele per il disegno pilota sperimentato dalla Provincia

L’ingegner Giuliano Arrighi con il presidente del Rotary Carrara e Massa, Vincenzo Tongiani, durante la conviviale su erosione e cambiamenti climatici al ristorante da Ciccio mare

L’ingegner Giuliano Arrighi con il presidente del Rotary Carrara e Massa, Vincenzo Tongiani, durante la conviviale su erosione e cambiamenti climatici al ristorante da Ciccio mare

Massa, 16 maggio 2024 – Lo ha presentato come ’un progetto dimenticato’. In un territorio dilaniato dall’erosione e dalle battaglie fra ambientalisti, operatori del turismo e attività produttive, la Provincia ha avuto la soddisfazione di vedere i risultati di un progetto del 2008 per il ripascimento che funziona davvero, costa poco e dà risultati immediati. I dettagli del disegno messo a punto con il conforto del Politecnico di Bari sono stati illustrati dall’ingegner Giuliano Arrighi, autore del progetto e già dirigente della Provincia, alla conviviale del Rotary Carrara e Massa.

Nell’incontro da Ciccio mare, Arrighi ha dimostrato all’interessata platea di soci come il suo ’progetto dimenticato’ abbia dato i frutti sperati nei 200 metri di arenile che dalla foce del Frigido si estendono verso i Ronchi. Si chiamano barriere soffolte, sono strutture, in questo caso scogli o sacchi pieni di sabbia, posate e accostate sul fondale marino, lungo una linea continua, parallela al litorale, che, a una distanza di 60 metri dalla battigia, hanno lo scopo di dissipare l’energia del moto ondoso, favorire lo scorrimento della sabbia verso la riva e contrastarne il ritorno, in modo da limitare l’erosione delle coste.

"Il progetto di soffolte parallele alla spiaggia – ha dichiarato Arrighi –, sviluppate da un’idea dell’ingegner Ezio Dini del 1968, ha comportato l’aumento considerevole dell’arenile in questione. Uno scivolo parzialmente immerso nell’acqua è un modello che dimostra come le onde si indeboliscano e non abbiano nella risacca la forza di riportarsi indietro la sabbia".

Un uovo di Colombo dal costo di 15mila euro che laddove è stato sperimentato ha dato risultati più che incoraggianti. Nel modello, provato al Politecnico di Bari nella vasca di simulazione più grande d’Europa, ben 100 metri, è stata riprodotta la costa locale in scala con i pontili, le scogliere e le foci di Frigido e Magliano.

"Nella riproduzione del moto ondoso – ha detto Arrighi – si apprezzava la sabbia che veniva depositata a riva. Così, incoraggiati dai risultati, abbiamo ripetuto il modello dalla foce del Frigido verso i Ronchi". Gli effetti sono formidabili e lo stesso modello ripetuto nelle Marche, dove ha dato risultati analoghi, è stato adottato e realizzato in grande scala risolvendo così il problema dell’erosione". Qui invece, quella scogliera parallela alla riva che come una barriera indebolisce le onde in arrivo e trattiene la sabbia di quelle della risacca, non è considerata dalle istituzioni che si ostinano in costose opere di ripascimento i cui risultati durano la lunghezza di una stagione e svaniscono sotto gli effetti della prima mareggiata. Nel corso della serata Marco Migliori, dei Marinai d’Italia, che hanno in concessione la lingua di spiaggia adiacente il Frigido, ha dimostrato come in pochi anni la sua spiaggia sia notevolmente aumentata. "Lo vedo dalle file degli ombrelloni che sono salite. Ogni anno il nostro arenile aumenta di 5 metri".

Una soluzione facile da realizzare che necessita di sola manutenzione. Sia che si tratti di sacchi di sabbia che di scogli dovranno essere monitorati e sostituiti in caso di usura. Il resto è una spiaggia che dimentica l’erosione e che potrà tornare ai suoi fasti antichi.