Donne violentate, salvate in mare Cinque giovani in strutture protette

Sono state medicate e assistite dal personale sanitario dell’Asl le ragazze sottoposte ad angherie. Adesso sono state dirottate in case ad hoc dove potranno ripartire per costruirsi un avvenire

Migration

di Cristina Lorenzi

Quattro donne salvate dalla schiavitù e cinque che per arrivare nella terra promessa hanno dovuto subire violenze di ogni tipo. Fra i 95 migranti arrivati dall’Africa sub sahariana, i volontari hanno individuato cinque donne che hanno subito violenza. Sono giovani che viaggiando sole e senza alcuna tutela hanno dovuto sottoporsi ad angherie di ogni genere avvenute durante il viaggio prima di salire sulla Ocean Viking. Donne che sono arrivate dall’altra partedel mondo e che per avere unfuturo nel nostro continente hanno subito violenze di ogni genre. Intanto 12 dei migranti adulti sbarcati a Marina sono stati accolti nei Cas delle Marche. Dalla Ocean Viking, la nave umanitaria della Sos Mediterranee, dopo la sosta alla Imm per le verifiche sanitarie e le identificazioni, 12 persone sono arrivate nelle strutture di accoglienza delle Marche.

I migranti, lo ricordiamo, una volta sbarcati dalla Ocean Viking sono stati portati alla Imm dove il cordone sanitario ha individuato criticità di salute di ognuno ed è intevernuto con lo specialista dedicato.

"Abbiamo messo a disposizione 17 mediatori culturali – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali di Carrara Roberta Crudeli –. Questi hanno dimostrato estrema professionalità nell’interrogare e interagire con le donne e con i bambini. Nessuno ha avuto difficoltà a farsi visitare e si è capito fin da subito che ci sarebbe stata fiducia nel personale sanitario. Pertanto anche tutti i medici messi a disposizione dall’Asl, un autentico esercito, hanno potuto svolgere al meglio le proprie mansioni". Le donne violetnate sono state assistite e dirottate poi in strututre protette, i bambini hanno avuto a disposizione gli specilisti del Meyer. Le migliori professionalità della sanità regionale erano a Carrarafiere per assistere e accogliere gli stranieri.

"L’organizzazione – prosegue Crudeli – è stata perfetta e il territorio ha dimostrato di saper lavorare in squadra con grandi risultati. La Marmi macchine si è in poche ore trasformata in un ospedale poli specialistico".

Soddisfatta anche Monica Guglielmi che per l’Asl ha organizzato la macchina dei soccorsi– "Tengo a sottolineare – ha spiegato Guglielmi – l’importante lavoro di equipe svolto dall’intero territorio, dal prefetto a tutte le forze dell’ordine, amministratori, capitaneria, medici e personale sanitario. In particolare il personale del 118: voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile un’accoglienza che non ha avulto alcun momento di cedimento. Tutti abbiamo lavorato insieme da giovedì quando dal ministero hano vdividuato Marina di Carrara come porto sicuro".

Poi il passaggio sulla Imm, la cui attrezzatura ha fatto la differenza: "Avere a disposizione i padiglioni dell Imm, in questa emergneza come già durante il Covid, dimostra l’importanza di questa struttura e come abbia svolto un servizio importante in termini di spazio e di organizzazione. La Imm si è rivelata un luogo importante dove concentrare ogni operazione. Da giovedì ipadiglioni sdi Carraarfeire sono stati la nostra casa fino a domenica notte".