Svolta nel caso ‘Don Euro’: "Il vescovo non è processabile"

Se il Vaticano non presenterà querela contro Santucci entro tre mesi

Gli avvocati Del Papa e Barsotti in tribunale (foto Paola Nizza)

Gli avvocati Del Papa e Barsotti in tribunale (foto Paola Nizza)

Massa, 14 giugno 2018 - Niente di fatto al momento. Processo a Luca Morini, con giudizio immediato, al vescovo monsignor Giovanni Santucci, a Emiliano Colombi, tutto rinviato alla prossima udienza del 20 di giugno. La richiesta di astensione proposta al collegio dalla difesa di Luca Morini per quanto riguarda il presidente del collegio Ermanno De Mattia per incompatibilità, è stata respinta dal presidente con un’ordinanza sul suo ruolo mentre ha accolto la richiesta di astensione il giudice a latere Elisabetta Congiusta.

Una ordinanza articolata nella quale il presidente ha precisato che non è mai entrato nel merito del fascicolo. Ora il presidente del tribunale facenti funzioni Paolo Puzone dovrà decidere se accogliere la astensione del giudice Congiusta e nominarne un altro per la prossima udienza. Intanto sul processo più mediatico degli ultimi tempi pende anche un altro risvolto: Francesco Marenghi, studio legale Padovani di Pisa che assiste Luca Morini per quanto riguarda il sequestro del patrimonio ha tre giorni di tempo per ricusare al tribunale di Genova il presidente De Mattia e il giudice Congiusta. Schermaglie procedurali che hanno un peso sull’andamento del processo. Luca Morini è accusato di estorsione, sostituzione di persona e truffa. Monsignor Giovanni Santucci, ha una posizione marginale, è stato rinviato a giudizio per tentata truffa e appropriazione indebita, reati per i quali dal 27 aprile 2018 il decreto Orlando ha stabilito che è necessaria per la procedibilità davanti al giudice la querela di parte, Emiliano Colombi, anche lui a processo con una posizione meno grave, rispetto alla vicenda di Luca Morini, deve rispondere di riciclaggio. L’eccezione formale della difesa di Morini, sostenuta da Francesco Marenghi e Giovanna Barsotti sotto il profilo squisistamente penale, ha impegnato i giudici fino alle 12.35 quando il processo è stato aggiornato alla udienza del prossimo 20 giugno.

Ma le questioni procedurali non hanno interessato soltanto Luca Morini, parroco ridotto allo stato laicale dal Vaticano, ma anche la posizione del vescovo monsignor Giovanni Santucci. La questione riguarda la tipologia di reati contestati al vescovo: tentata truffa e appropriazione indebita, reati con il decreto Orlando sono perseguibili sono a querela di parte. In questo senso in assenza di querela monsignor Santucci non potrà essere processato. Il suo legale, Giovanni Martini, aveva inviato il giorno prima del decreto di aprile una richiesta al presidente del collegio perché chiedesse alle parti offese, in questo caso la Cattolica assicurazione e la Diocesi di Massa, la querela dovrebbe farla il Vaticano, se volevano presentare querela. A ieri non ci sarebbe alcuna querela, la Cattolica e la Diocesi di Massa hanno 90 giorni di tempo dalla prossima udienza, ma in concreto per il vescovo in questo momento si prospetta un’uscita dal processo quasi automatica.