Domenica in porto la Ocean Viking Sulla nave 95 migranti dalla Libia

A bordo 15 donne e 38 bambini, di cui 30 senza accompagnatori. La macchina dell’accoglienza . Linea dura del Governo che ha visto a Marina l’approdo sicuro nonostante 1500 chilometri di distanza

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di Cristina Lorenzi

Arriveranno domenica pomeriggio. Saranno in 95, di cui 15 donne e 38 bambini. Sono i migranti provenienti dalle coste libiche raccolti nei giorni scorsi da un gommone nel Mediterraneo. Domenica attraccherà nel nostro porto, la Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee che ha soccorso chi scappava dall’inferno a bordo di un gommone sovraffollato che si trovava in acque internazionali al largo della Libia.

"Nessuno di loro aveva il giubbotto di salvataggio – raccontano dalla Ong–. A lanciare l’sos era stato il velivolo di ricognizione Sea Bird 2. I guardacoste libici sono arrivati sul posto e hanno messo a rischio la sicurezza dei naufraghi con manovre pericolose. Una volta a bordo – prosegue il racconto choc dei soccorritori – i superstiti hanno raccontato all’equipaggio che almeno quattro loro compagni di viaggio, prima dell’arrivo dell’Ocean Viking, sono finiti in mare. Li abbiamo cercati per ore, da soli, sino al sopraggiungere del buio – spiega il team –. Le ricerche, però, hanno dato esito negativo. Una volta a bordo i superstiti hanno raccontato che almeno quattro persone erano già disperse in mare".

Tra i naufraghi in arrivo a Marina 15 donne e 38 minori di cui 30 non accompagnati. Alcuni presentano segni di ipotermia perché hanno trascorso la notte in mare. Altri hanno denunciato di aver subito violenze sessuali in Libia. "Stiamo curando persone con ferite gravi" dicono dalla Ong. L’attracco a Marina è stato deciso dal Viminale che ha individuato nello scalo marinello il porto sicuro.

Ieri sera la nave era davanti alle coste della Sicilia e si stima debba percorrere 1500 chilometri per raggiungere la costa apuana. Una corsa contro il tempo e contro il ministero che ha previsto sanzioni nel caso si soccorressero altre persone cadute in mare. Il decreto Piantedosi ha previsto, come per la nave in arrivo alla Spezia – sanzioni e il sequestro della nave in caso di accoglienza di altri naufragi come accade per la Geo Barents diretta alla Spezia.

Immediata nella nostra città, che in caso di accoglienza vanta una vasta tradizione e non è mai stata seconda a nessuno, la macchina dei soccorsi disposta dal prefetto Guido Aprea che ieri ha chiamato a raccolta tutte le forze del territorio coinvolte. Il prefetto si è riunito con tutte le autorità e le forze dell’ordine nella sede della Capitaneria di porto a Marina. Presenti i delegati della Regione, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, i sindaci della costa, nonché i vertici delle forze dell’ordine. In queste ore seguiranno altri vertici per definire ogni dettaglio sull’accoglienza e sui controlli.

Al momento si sa che i naufraghi saranno sottoposti a una duplice visita: quella sanitaria a cura del personale dell’Asl e l’identificazione che sarà a carico delle forze dell’ordine. Le operazioni avverranno alla Marmi macchine dove il Comune ha predisposto un centro di accoglienza con la Protezione civile. Si provvederà poi a smistarli nei vari centri di accoglienza del territorio nazionale mentre i bambini finiranno in strutture alberghiere. Il Comune si sta attrezzando con i Servizi sociali per garantire l’accoglienza migliore. Intanto dalla Ong si protesta contro la linea dura del Governo che ha individuato Carrara come porto sicuro, nonostante la distanza di 1500 chilometri che la nave deve percorrere con persone in precarie condizioni di salute e con condizioni meteo del tutto inadeguate.