De profundis per la Imm L’allarme dei sindacati "Lavoratori a rischio"

Poche risposte e confuse dopo l’incontro con Comune e Regione "Resta il pericolo dei licenziamenti e della liquidazione della società".

De profundis per la Imm  L’allarme dei sindacati  "Lavoratori a rischio"

De profundis per la Imm L’allarme dei sindacati "Lavoratori a rischio"

Si inaspriscono i toni della vertenza Imm, che vede l’esubero di tredici lavoratori. Non è andato a buon fine l’incontro del 9 maggio tra i sindacati, l’assessore regionale Leonardo Marras, la sindaca Serena Arrighi e l’amministratrice unica di Imm Sandra Bianchi. Le ampie rassicurazioni sul futuro dei tredici lavoratori sono in alto mare, e al momento solo 5 o 6 di loro potrebbe trovare una nuova ricollocazione all’interno di Nausicaa, la partecipata del Comune. A chiedere chiarezza sui lavoratori della Imm e a denunciare 14 milioni di euro di disavanzo sono Sebastiano Salaro della Filcams Cgil, Alessandro Conti della Fisascat Toscana Nord e Luca Aldo Andrenucci di Uiltucs Toscana Area. "Dopo 3 anni di cassa integrazione e dopo aver evidenziato problemi che hanno portato al disastro – scrivono i tre sindacalisti – il personale della Imm vuole risposte chiare e non ipotesi. A questo punto pensiamo ad azioni più incisive, alzando il livello della protesta per ricordare che purtroppo niente è cambiato. La Imm è ancora a rischio di fallimento e la politica deve dare delle risposte ai lavoratori. La società mista pubblico privata negli anni era riuscita ad ampliare la propria attività, implementando il numero di fiere sia con eventi organizzati in modo diretto sia con eventi di terzi, con risultati più che apprezzabili. In seguito a scelte discutibili, per lo più portate avanti dalle ultime due governance, la società è passata dall’avere in portafoglio 12 fiere proprie, con i relativi marchi, a mantenerne a calendario, a fine 2019, solo 4. Il succedersi dei vari gruppi dirigenziali è avvenuto sotto la regia delle passate amministrazioni comunali, nel totale disinteresse della Regione".

Quindi un passaggio sui debiti della Imm, "14 milioni di disavanzo – proseguono i sindacalisti – di cui a detta di qualche esimio professore, sarebbero colpevoli i dipendenti in quanto manifestamente incapaci, un piano industriale che prevede la vendita della palazzina uffici e della Marmoteca e il ricollocamento di 13 dipendenti, sul totale dei 22 rimasti. Poco o nulla è cambiato visto che ci è stato confermato che senza la vendita della palazzina uffici e della Marmoteca e senza la ricollocazione del personale in esubero la società verrà presumibilmente messa in liquidazione poiché non in grado di garantire la continuità aziendale".

Alessandra Poggi