
Dante si apprezza fin da bambini. E gli studenti della primaria del plesso di Barbarasco di Tresana lo hanno ben...
Dante si apprezza fin da bambini. E gli studenti della primaria del plesso di Barbarasco di Tresana lo hanno ben dimostrato, facendo un tuffo nel passato e portando in scena il Sommo Poeta. Con loro c’erano le insegnanti e soprattutto Giovanni Cittadini, che ha scritto ‘Come l’uomo s’etterna’, libro da cui lo spettacolo ha preso spunto. Il romanzo narra i trascorsi in Lunigiana di Dante Alighieri e del suo particolare rapporto di fiducia con il Marchese Moroello Malaspina di Giovagallo e con tutti i suoi familiari. Una ricerca, quella di Cittadini, noto commercialista lunigianese, durata anni che racconta, attraverso la storia di Dante, del suo esilio nelle terre di Moroello Malaspina che lo ospitò dal 1306, la Lunigiana in tutte le sue sfaccettature. Con la Lunigiana che più di ogni altra terra ha influenzato la stesura della Divina Commedia.
Lo spettacolo ‘Dante in Lunigiana e i canti ritrovati’ ha visto in scena gli studenti, che si sono calati nei panni di personaggi storici, strizzando l’occhio alla comicità e a battute divertenti, che hanno fatto sorridere il pubblico e lo hanno aiutato a conoscere un Dante diverso da quello che si studia a scuola. "La commedia ispirata al libro di Cittadini - ha esordito il sindaco Matteo Mastrini - è stata portata in giro per la Lunigiana da un gruppo teatrale di adulti. Bello il coinvolgimento delle scuole, i bambini hanno potuto conoscere meglio Dante e la recitazione lo ha reso più semplice da comprendere".
"Mi fa piacere che i ragazzi abbiamo recitato quello che ho scritto - ha aggiunto Cittadini - per rendere omaggio alla Lunigiana e valorizzare una storia di cui siamo depositari. Dante in Lunigiana ha fatto tante cose, è stato confermato che nel 1306 ha ripreso a scrivere la Divina Commedia. La recita che abbiamo messo in piedi lo scorso anno con il gruppo Amighi d’Gino, ha trovato molto entusiasmo e successo di pubblico, il migliore augurio per gli studenti è che possano ricordare e studiare Dante, anche in futuro, con entusiasmo".
Monica Leoncini