Dalle cantine dell’architetto, il vino Ramarro

Andrea Tarabella ha recuperato con studio e lavoro antichi vigneti nel Candia ed è entrato nelle eccellenze dell’enologia.

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di Patrik Pucciarelli

Le cantine dell’architetto: un lavoro di recupero di antichi vigneti, unito alla passione per la terra d’origine. Si chiama Andrea Tarabella, è architetto ma la sua passione è sempre stata quella di produrre vino. Dal 2015 ha realizzato questo sogno con l’inaugurazione delle sue Cantine Ramarro, partendo dal recupero di antichi vigneti del Candia. Alcune vigne hanno più di settant’anni e sono in piena produzione: 6mila 500 bottiglie prodotte nel 2018. "Oltre ai vigneti storici abbiamo piantato il primo vigneto nel 2016 —spiega Silvia Landi, dell’azienda Ramarro—. Sono antichi vigneti su pendenze superiori al 30 percento che stiamo recuperando e successivamente mettendo in produzione. Andrea svolge l’azione di recupero nel completo rispetto del territorio, seguendo una linea autoctona e curando tutte le caratteristiche che contraddistinguono il nostro prodotto. Un processo controllato di potature perché le viti possano approfittare anche della presenza delle erbe e degli insetti che lì hanno la propria dimora. I trattamenti contro le malattie più pericolose della vite sono ridotti al minimo, i terreni sono tenuti sotto costante monitoraggio e gli interventi di concimazione vengono effettuati solo se è indispensabile. La vite è una pianta abituata a cercare da sola i nutrienti anche a distanze incredibili. Il lavoro in cantina ci ha spinto a fare scelte verso la tradizione, con l’impiego delle vecchie botti in cemento che sono state recuperate e riportate a nuova vita". Una passione quella di Tarabella che lo porta a curare ogni particolare nei suoi vigneti, racchiusi tra le Alpi Apuane e il maestrale del mar Ligure. La riduzione di solfiti, un controllo serrato delle temperature e la cura dei dettagli fino all’imbottigliamento, sono gli sforzi necessari per fregiarsi del marchio di denominazione di origine controllata (Doc) e per rientrare in guide come Bibenda, Guida Vitae e Giuda dei Vini eroici. Acquafiora, Cuore di Candia e Scorciato sono vermentini e un rosso, che hanno fatto parlare di sé vincendo due medaglie d’oro al "Mondial des vin extremes" e due medaglie all’internazionale Vermentini del 2019. "Un lavoro impegnativo ma ricco di soddisfazione —conclude Silvia Landi—. I nostri vini non sono standardizzati, un’annata non sarà mai identica a quella precedente e porterà con sé i profumi e i sapori che gli sono propri". Per info: www.cantineramarro.com