
Roberto Masnadi, il figlio di Umberto, con la croce al merito del padre
Massa 9 aprile 2015 - Dalle Apuane alla gelida steppa ucraina e ritorno. In 70 anni. Una storia incredibile riemersa dal passato grazie al caso e alla curiosità di una studiosa tedesca: si è trovata fra le mani la gavetta di un soldato italiano impegnato nella disastrosa campagna di Russia del 1945, sul ferro scrostato dal tempo era ancora ben leggibile il nome del militare e la città di provenienza: Umberto Masnadi, via Beatrice, Apuania, Massa. Una di quelle «Centomila gavette di ghiaccio» raccontate da Giulio Bedeschi nel suo racconto autobiografico proprio sulla ritirata di Russia. Per vederci chiaro la docente tedesca, Christina Schmidt, con una mail ha chiesto al Comune di poter risalire ai parenti di Masnadi. Da lì ad arrivare al figlio Roberto il passo è stato breve. «Mi hanno contattato dal Comune di Massa – racconta Roberto Masnadi, 70 anni – per farmi leggere le mail inviate da Christina Schmidt. Chiedeva informazioni su mio padre, pensava fosse caduto in Ucraina ma così non è: dopo la ritirata di Russia era stato catturato dai tedeschi e chiuso nel campo di concentramento ‘Kriegsefangenen’ dal quale era riuscito a scappare due volte insieme a un amico di Carrara. La prima era stato fermato e rimesso dentro, la seconda volta è riuscito a far perdere le sue tracce e, con tutte le difficoltà del caso, tornare a Massa». Dietro di sè Umberto Masnadi (classe 1920) nella ritirata a piedi nella neve ha lasciato quella gavetta, usata in trincea durante le battaglie contro l’Armata Rossa. Christina Schmitd ne è entrata in possesso durante un recente viaggio fatto con alcuni volontari in Ucraina: da quanto emerso, la vecchia ciotola militare era stata trovata da un soldato dell’esercito russo vicino al cadavere di un militare tedesco. L’ha tenuta con sé per tutta la vita e successivamente è stata «ereditata» dal figlio Grigorij, storico e direttore di una scuola nella città ucraina di Bershad.
E’ stato lui a chiedere alla studiosa tedesca di aiutarlo a entrare in contatto con i parenti del militare di cui era riportato il nome sulla gavetta. Storia destinata a concludersi col lieto fine proprio oggi: Christina Schmidt nei giorni scorsi è tornata in Ucraina a prendere la gavetta, questo pomeriggio a Massa consegnerà a Roberto Masnadi il ricordo del padre, scomparso nel 1994. Dopo la guerra Umberto Masnadi era tornato a Massa dove ha sposato Lelia Petri e ha lavorato fino alla pensione all’intendenza di Finanza. «Ogni tanto mi parlava della sua esperienza in guerra – racconta il figlio – era arrivato in Russia dopo aver attraversato la costa jugoslava, dove ha scattato anche molte foto che ancora conservo così come la sua piastrina da militare. Era capomarconista del Genio aggretato al gruppo Alpini». Lui, come migliaia di soldati italiani, ha dovuto ripiegare dopo la sconfitta contro l’Armata Rossa. Nella ritirata aveva perso quella gavetta, che oggi tornerà a Massa. Dopo 70 anni.