Croce Bianca, saltata la trattativa Appello alla Provincia per salvarla

Accordi cancellati tra Anpas e sindacati. Menconi (Cgil) "L’associazione subentrante non è accreditata". Prosegue il piano alternativo: raccolta fondi e fiaccolata. Piedimonte: "La città faccia sentire la vicinanza"

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di Alfredo Marchetti

Appello alla Provincia. L’ultima spiaggia per non vedere il ’fallimento’ della Croce bianca è palazzo Ducale. Saltato il tavolo ieri mattina tra Anpas e sindacati. Gli accordi che inizialmente erano stati presi, cancellati. "Inizialmente – racconta Alessio Menconi della Cgil – c’era un accordo dove i lavoratori accettavano una sorta di pietra tombale sui crediti che vantavano sull’associazione: mille euro circa per gli stipendi non presi nei mesi scorsi. Se entro sei mesi l’accordo non veniva rispettato i dipendenti potevano battere cassa. Oltre a questo c’era anche l’intesa di un progressivo riassorbimento dei lavoratori nell’associazione Croce Verde: i lavoratori sarebbero diventati momentaneamente volontari per sostenere i servizi, anche in altre associazioni del territorio, e poi nuovamente assunti, ma da parte di Anpas stamani (ieri, ndr) non c’è stata questa garanzia. Siamo venuti a sapere anche che la neonata associazione non ha l’accreditamento da parte di Asl e quindi i servizi ricadranno su altre associazioni. Non è abilitata anche perché la stessa Asl ha chiesto a Croce verde di effettuare lavori di adeguamento allo stabile della Bianca per poter effettuare i servizi. Abbiamo indetto una riunione d’urgenza con i dipendenti che ora dovranno decidere: accordo iniziale e dare fiducia alla Croce verde. Licenziarsi e attuare un decreto ingiuntivo per avere tutti gli stipendi arretrati, oppure dare le dimissioni per giusta causa e chiedere gli arretrati. L’unica cosa certa è che il servizio ora è a rischio. Abbiamo chiesto che la Provincia intervenga". Oltre un milione di euro di debiti, per contributi ai dipendenti non versati e verso i fornitori: Croce bianca è con l’acqua alla gola. Il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti è pronto: "Siamo pronti a organizzare un tavolo per trovare un accordo che salvi l’associazione".

Questo stallo, paradossalmente, regala tempo al piano alternativo portato avanti dai volontari Antonio Cofrancesco e Domenico Piedimonte: raccolta fondi e pool di esperti per rivolgersi al tribunale e trovare una via alternativa alla ’liquidazione’: "Stiamo lottando contro il tempo – dice Piedimonte – per trovare un modo per raccogliere fondi: allo studio un conto corrente destinato all’associazione. Oltre a questo sta per arrivare la relazione degli esperti, legali e fiscalisti, per salvare l’associazione, che dia a loro la possibilità di chiedere al tribunale una spalmatura dei debiti. Stiamo organizzando anche la fiaccolata entro Ferragosto: fondamentale adesso che la città risponda al grido d’aiuto di un’associazione che è stata al nostro fianco quando avevamo bisogno da oltre un secolo".