Cresce l’occupazione, ma resta ... determinata

Il lavoro a tempo determinato rimane la forma di assunzione preferita dalle aziende di Massa Carrara, soprattutto nel settore del turismo. Il lavoro stabile, invece, è ancora poco diffuso. Nonostante ciò, nel 2023 si è registrato un aumento delle assunzioni, ma la maggior parte di esse è ancora precaria. Il settore turistico sta mostrando segnali di stabilizzazione, mentre l'industria e il commercio stanno crescendo.

E’ un’occupazione che cresce ma che non diventa mai ‘grande’ o di qualità: il tempo determinato resta la forma di assunzione preferita dalle aziende apuane, con il grosso che si concentra nel settore del turismo, mentre il lavoro stabile, quello a tempo indeterminato, non sfonda. E’ in sintesi l’analisi del segretario della Cisl Toscana Nord, Andrea Figaia, sui dati del Sistema informativo lavoro della Regione Toscana relativi ai primi tre trimestri del 2023 e nel confronto con i due anni precedenti. Un approfondimento che serve al sindacato per verificare ‘a posteriori’ quelle che sono le previsioni sul mondo delle imprese e del lavoro elaborate dalla Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, da cui emergerebbe che "il lavoro c’è ma si fa fatica a trovare i profili professionali richiesti".

Guardando ai numeri, il 2023 ha fatto segnare un record di assunzioni: 25.622. "Il dato – spiega Figaia - contiene tutte le assunzioni avvenute a vario titolo, tempo determinato, indeterminato, in somministrazione, apprendistato e quant’altro. Rispetto ai due anni quindi aumentano le assunzioni generali sia quelle a tempo indeterminato che quelle a tempo determinato. Crescono le assunzioni in ‘somministrazione’ cioè lavoro interinale. Ma il lavoro stabile, indeterminato, pesa per circa il 13% del dato complessivo, arrotondando per eccesso. Il resto è lavoro ‘precario’ tanto per capirsi. Le assunzioni a tempo determinato crescono e si consolidano come la vera tipologia di assunzione: sono circa 5 volte più numerose. Si consolidano le agenzie interinali; non crescono come dovrebbero i rapporti di lavoro per le cosiddette ‘badanti’ almeno considerato il loro elevato turn over ed anche l’invecchiamento della popolazione".

Il dato generale insomma resta positivo: "Quasi il +3,6% nei primi 9 mesi del 2023, potrebbe confermare una crescita sostanziosa dell’occupazione, anche sommando sia il tempo indeterminato con quello determinato su base annuale, in attesa del quarto trimestre. Il turismo prosegue i suoi passettini verso la temporanea stabilizzazione dell’esercito di ‘cassaintegrati al nero’, l’industria con un trend invece robusto e continuo trainata da Baker Hughes, Asti e Tigs. Anche il commercio, dato per spacciato o vittima delle acquisizioni on line, piazza un aumento del 10% davvero interessante, da capirsi meglio".