REDAZIONE MASSA CARRARA

Coop Levante, un’altra “tegola” La Regione revoca l’accreditamento

Il provvedimento riguarda la ’Numeri primi’ di Aulla: bloccate le prestazioni per il servizio sanitario. Menconi (Cgil) all’attacco: "Segnalate enormi carenze di organico a Marina di Massa e Montignoso"

Un’altra tegola si abbatte sulla società cooperativa Levante, ex Serinper: la Regione, con un provvedimento del 14 luglio ha disposto la revoca dell’accreditamento per la struttura socio-educativa di accoglienza per minori “I Numeri Primi”, in via Ronco a Quercia di Aulla, la stessa dove pochi giorni fa, si è tolta la vita un’ospite sedicenne. Un provvedimento che si aggiunge all’inchiesta giudiziaria sull’assistenza ai minori partita nel dicembre 2020 e non ancora all’udienza preliminare. Il provvedimento comporterebbe l’impossibilità di erogare prestazioni per conto del servizio sanitario regionale e quindi accogliere ospiti le cui rette siano a carico pubblico. Una revoca partita per pura casualità il giorno prima del suicidio. Ma la decisione della Regione è slegata sia dall’inchiesta giudiziaria che dalla morte della ragazza: una questione burocratica legata invece al perfezionamento della comunicazione di adeguamento ai requisiti per l’accreditamento al sistema regionale.

I legali della società sono già corsi ai ripari. Un eventuale trasferimento degli ospiti in strutture alternative, in caso l’istanza non venisse accolta, non sarebbe semplice né instantaneo perché si tratta per lo più di inserimenti disposti dal Tribunale dei minori che dovrebbe autorizzare un diverso provvedimento. Ma la revoca viene intesa invece dall’onorevole Cosimo Ferri come "un primo passo" nella comprensione dei fatti recenti. Il deputato Ferri ieri ha portato il caso “Numeri Primi” in Parlamento con un’interrogazione alla Ministra Cartabia e investendo la Commissione Bicamerale d’inchiesta affido-minori. Anche la sigla sindacale Cgil è intervenuta sul caso: "Dopo le vicende passate, si è assistito ad un esodo di lavoratrici e lavoratori che ha generato condizioni lavorative difficili con carenze enormi di organico". Numeri ridotti di operatori, secondo quanto riferisce il delegato Cgil, Alessio Menconi, a discapito della qualità del servizio erogato: "All’interno della struttura di Marina di Massa si sono verificati turni di lavoro con un’unica figura educativa: turni che non possono garantire la sicurezza dei minori. Nella struttura di Montignoso, sempre per carenza di personale, sappiamo di lavoratori richiamati in turno che non hanno usufruito del riposo previsto dalle normative. Ad oggi sappiamo che la somministrazione dei farmaci all’ interno delle strutture avviene anche attraverso figure non qualificate".

La Cgil lamenta inoltre l’ostilità della cooperativa Levante rispetto alle richieste di incontro sindacale: "Adducendo pretestuose motivazioni di incompatibilità contrattuale, la cooperativa nega alla Fpl di poter effettuare assemblee sindacali all’ interno delle strutture da lei gestite. Viviamo ancora un senso di impotenza come organizzazione sindacale rispetto ad una condizione che necessita di intervento ma verso la quale nessuno sembra voler intervenire". Infine, l’appello alle autorità: "Chiediamo con forza al Prefetto e alla commissione regionale di intervenire per far luce su una situazione che, se confermata, non può proseguire in un contesto così delicato come quello del disagio minorile".

Michela Carlotti