Controlli sul marmo, serve un certificato digitale

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Per garantire che tutto quel che esce dalle cave venga tassato il ‘giusto’, per le imprese e il territorio, servono tante azioni da mettere in campo e fra questi c’è il controllo di ogni singolo materiale portato a valle sui camion. Lo prevede d’altronde la normativa, a partire dalla legge 35 della Regione che chiede "un sistema di tracciabilità del prodotto". Poi a scendere sono previsioni che ricadono anche nel regolamento comunale degli agri marmiferi che prevede monitoraggio obbligatorio, certificato digitale, censimento e tracciamento, così come viene ribadito nei Piani attuativi dei bacini estrattivi. Un sistema complesso che certo il Comune non ha in tasca e che diventa difficile elaborare in proprio. Per questo l’amministrazione ha dato mandato agli uffici per ricercare sul mercato nuovi sistemi o tecnologie moderne in grado di garantire il certificato digitale di ogni singolo elemento, blocchi, semsquadrati e informi, con un alto livello di sicurezza anti contraffazione e un’elevata resistenza agli agenti atmosferici così come al peso (si parla di decine di tonnellate, in alcuni casi). Inoltre il suo fissaggio deve garantire che la rimozione non autorizzata ne comprometta l’efficacia. Inoltre deve essere un certificato digitale, ossia leggibile tramite smartphone o tablet, e con un servizio di database complesso che dovrà andare a servizio di Master. Fra gli obbiettivi assegnati dall’amministrazione alla società in house per il prossimo triennio, infatti, rientrano anche "la raccolta dati ai fini statistici relativamente al materiale proveniente dalle cave che transita dalla pesa pubblica, distinto per qualità merceologica e per caratteristiche geometriche (blocchi, seminformi e informi). Nello specifico la raccolta dei dati risulterà funzionale alla determinazione del valore medio di mercato dei materiali ornamentali da taglio, suddivisi per caratteristiche merceologiche, al fine di stabilire il contributo di estrazione e il canone di concessione". In particolare servirà anche ad automatizzare la filiera dei controlli alla pesa, garantire espansioni su innovazioni tecnologiche e permettere l’accesso diretto alle statistiche sui reali quantitativi e alle localizzazioni di materiale estratto. La raccolta dati di Master servirà infatti a stabilire anche il contributo di estrazione e il canone di concessione.

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