REDAZIONE MASSA CARRARA

Massa Carrara: bollette Gaia, conguagli ancora bocciati. Il giudice “rimborsa” utente

La società dovrà restituire oltre duemila euro incassati negli anni come “partite pregresse” inserite in fattura

Gaia, conguagli delle bollette idriche ancora bocciati dal giudice

Massa, 24 marzo 2023 – Un’altra sentenza smonta le cosiddette ‘partite pregresse’ che i gestori idrici hanno applicato in bolletta dopo il 2013: conguagli tariffari approvati grazie a una delibera dell’allora Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica gas e sistema idrico, oggi Arera) che dava la possibilità alle Autorità di ambito e ai vari gestori di prevederli retroattivamente, spalmati per gli anni successivi fino al 2022.

Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione del 2021 e la sentenza del Tribunale di Massa del 2022, arriva un’altra pronuncia a favore degli utenti.

"Il giudice di pace di Massa, Locane, ha confermato il filone giurisprudenziale con la recente sentenza 53 del 2023, condannando il gestore del servizio idrico integrato Gaia a restituire a un utente oltre 2.000 euro pagati nel corso degli ultimi anni a titolo di partite pregresse inserite in fatture", spiega la legale di Confconsumatori, Francesca Galloni.

Gaia non applica più la voce delle partite pregresse dal 2020, ma questo non esclude la possibilità di intervenire ancora per chi le ha pagate fino ad allora. La vicenda dell’utente massese parte da un reclamo al gestore tramite Confconsumatori per riavere le partite pregresse, rimasto senza risposta.

Quindi la battaglia davanti al giudice di pace, che ha accolto in toto l’istanza dell’avvocato Francesca Galloni, delegata nazionale del servizio idrico integrato.

"Questa sentenza – commenta l’avvocata – ancora una volta conferma la fondatezza della battaglia portata avanti in questi anni da Confconsumatori a sostegno dell’illegittimità delle voci inserite in bolletta a titolo di partite pregresse".

In pratica la definizione delle partite pregresse deriva dall’Autorità di settore, ma non si può utilizzare un meccanismo retroattivo da cui "consegue l’illegittimità del meccanismo recuperatorio finalizzato al recupero dei deficit di bilancio pregresso e posto a carico degli utenti a prescindere dalla fruizione del servizio, sulla base della sola titolarità di utenze attive alla data di entrata in vigore della nuova disciplina in materia tariffaria".

"Alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione e della successiva giurisprudenza che ha accolto la tesi della consumatrice, – continua Galloni – gli utenti possono verificare se nelle bollette da loro pagate negli ultimi 5 anni è presente la voce ‘partite pregresse’ e chiedere il rimborso". Info: tel. 0585/8488643 [email protected].