Lettera del segretario, tsunami in Comune a Carrara. Nel mirino i dipendenti

Un documento di sette pagine accusa dirigenti e personale di inadempienza e inefficienza: troppe assenze per malattia, troppi permessi

Il Comune di Carrara al centro di uno tsunami sindacale

Il Comune di Carrara al centro di uno tsunami sindacale

Carrara, 26 marzo 2023 - Per colpa di dirigenti, di personale che si sposta, chiede trasferimenti, assenze prolungate per malattia e permessi previsti dal contratto, il nuovo segretario generale dice di non riuscire a svolgere il mandato dato dalla sindaca. Il nuovo segretario generale di palazzo civico, Corrado Grimaldi, a cui Serena Arrighi ha attribuito la direzione della struttura organizzativa sostiene che "le risorse umane dello staff, si sono rivelate insufficienti allo scopo, sia oggettivamente, sia in relazione agli standard funzionali soggettivi del segretario".

Così una lettera di sette pagine in cui il segretario scrive a cinque dipendenti interessati da "comportamenti inadempienti" e considerati l’anello che interromperebbe la catena dei servizi, e per conoscenza alla sindaca, al presidene del cosiglio comunale Cristiano Bottici, a tre dirigenti e alle rsu aziendali. Tanto è bastato che a palazzo la lettera innescasse una miccia di maldipancia e di critiche nei confronti del segretario con più di uno dei dipedenti interessati che avrebbe già fatto un primo passaggio dall’avvocato. In sostanza Grimaldi si lamenta che "subito prima dell’insediamento una risorsa è stata trasferita ad altro ente per mobilità e dopo solo alcuni giorni dall’insediamento l’unica funzionaria titolare di posizione organizzativa si è assentata (e lo è tuttora) dal servizio per malattia e a seguire si sono verificate ulteriori assenze prolungate e reiterate di varia natura e di parte del restante personale (già di per sé esiguo). Sono seguite, poi – scrive Grimaldi – varie esternazioni di disagio e richieste di mobilità volontaria esterna e interna di molti dei collaboratori dello staff coinvolti nella presente misura organizzativa".

"Dal punto di vista prestazionale, molte delle prassi in atto si sono rivelate da revisionare in quanto non conformi o vetuste (e da presidiare in prima persona) e molte delle mansioni espletate dai dipendenti non idonee agli standard prestazionali succitati". Un dito puntato sull’incapacità e inefficienza di dipendenti che lavorano in Comune da vari decenni e di cui mai nessuno si era lamentato.

Tuttavia il segretario allega alla lettera la documentazione che prova quanto da lui sostenuto. Avendo lui stesso provveduto a cambiare la mansioni a seconda della professionalità e della compenteze dei dipendenti, Grimaldi sostiene "di aver avocato gli atti dei dirigenti, in caso di inadempimento. Ferma l’affermazione di competenza primaria dello scrivente il presente è da ritenersi adottato nell’esercizio di tale potere di avocazione.

Infatti, ne sussisterebbero tutte le condizioni: la direttiva o atto di indirizzo gestionale, nell’esplicazione di una funzione generale di coordinamento, che indica l’obiettivo finale da raggiungere; la nota interlocutoria del dirigente competente che, sostanzialmente, costituisce diniego di volontà di adempiere; il sollecito e reitero a provvedere in conformità della direttiva , quale classico atto di “diffida ad adempiere”, il definitivo atto di inadempimento costituito dalla nota dirigenziale, la situazione di stallo reiterato, determinata dalle suddette evenienze, che contrasta con tutti i principi, le norme e gli interessi pubblici sopra ricordati".

Una lettera che a palazzo ha mosso le acque come uno tsunami e che certo non è stata presa bene né dai diretti interessati né dai rappresentanti dei lavoratori che sono corsi ai ripari e minacciano azioni a tutela dei dipedenti.