
Si susseguono a ritmo serrato le tappe per la risoluzione della questione Malatesta Legnami. Dopo il confronto di mercoledì in Prefettura, ieri la vicenda è finita sul tavolo regionale. La Filca Cisl, sigla sindacale dalla quale i lavoratori della ditta hanno scelto di farsi rappresentare, ha chiesto l’attivazione di un’unità di crisi aziendale. La risposta della Regione non si è fatta attendere ed è subito scattata la convocazione a firma dell’assessore Alessandra Nardini che, tra le varie deleghe, conta anche quella sull’impiego.
Alle 14.30 in collegamento con la Regione erano presenti il sindaco Renzo Martelloni, i referenti della Filca-Cisl Leonardo Sichei e Andrea Giannuzzi, la referente Cisl per la Lunigiana, Ilaria Rossi, ed il rappresentante Cigl, Francesco Ventimiglia. "La Regione ha dato la massima disponibilità - dichiara la Rossi - e si è impegnata a giocare un ruolo per la positiva risoluzione della vicenda, rendendosi anche disponibile ad interloquire con la proprietà ed a rifare un ulteriore passaggio con il Prefetto". Proprietà che dal 13 giugno ha chiuso la ditta con la scusa di dover eseguire interventi di manutenzione, per poi comunicare di aver avviato la procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti e dare forfait alla chiamata del Prefetto con la motivazione di impedimenti personali. Quali saranno gli sviluppi immediati? C’è intesa nel prioritario tentativo di Cisl, sindaco e Regione, di lavorare per il subentro: "L’intenzione principale - ha dichiarato Sichei - è quella di garantire continuità alla produzione e la Regione ha dato la massima disponibilità ad agire in questa direzione".
Ma se il tentativo non andasse in porto? "La Regione - spiega Rossi - si è resa disponibile anche ad aiutarci nell’attività di scouting per collocare i lavoratori in altre realtà. Ma questa ipotesi la consideriamo un’estrema ratio perché i lavoratori dovrebbero cambiare completamente mansione". Quindi lo sforzo di tutti è ora quello di garantire la continuità mantenendo la produzione in loco. "Quest’azienda è un patrimonio da difendere - spiega Rossi - con lavoratori qualificati che sono la rappresentanza di una filiera, quella della falegnameria, quasi unica a livello regionale".
Situazione delicata, dunque, che al momento attende ancora una risposta da parte dell’amministratore unico. "Filca Cisl sta ancora aspettando la convocazione della proprietà per la consultazione richiesta sui licenziamenti collettivi: è un passaggio obbligatorio e ad oggi non ci è ancora pervenuta risposta in merito" spiega Giannuzzi. Dunque, nessuna chiamata per Cisl da Valerio Vecchiuzzo. Cosa implica? "Se la proprietà non risponde al sindacato - conclude Rossi - deve comunque rispondere alla Regione. Altrimenti i licenziamenti saranno tutti illegittimi".
Michela Carlotti