Chiese sotto assedio. Rubati oggetti sacri: "Siamo soli: aiutateci"

Ladri in azione a Pontremoli: il racconto di don Pietro Pratolongo "I malintenzionati non risparmiano nemmeno le cassette delle elemosine".

Chiese sotto assedio. Rubati oggetti sacri: "Siamo soli: aiutateci"

Chiese sotto assedio. Rubati oggetti sacri: "Siamo soli: aiutateci"

Ladri-vandali rubano e saccheggiano oggetti sacri nelle chiese di Pontremoli. La razzia di arredi d’altare, calici, reliquie, ex voto, addirittura tappeti, cartigli settecenteschi della Via Crucis, bracciali tolti da statue dilaga indisturbata. La chiesa maggiormente nel mirino è quella di San Francesco poi ci sono il Duomo e la chiesa di San Geminiano. Ma ora questo preziosissimo patrimonio che è a rischio deve essere difeso.

Silenzio, pace e raccoglimento, ma soprattutto nessun controllo né allarmi. Sono questi i requisiti che i ladri cercano e trovano nelle chiese dove sperano di rubare qualche opera d’arte da rivendere a qualche ricettatore. Contro questo fenomeno i parroci possono ben poco poiché i luoghi sacri in città restano aperti per tutto il giorno, mancano i sagrestani e i sistemi di allarme. E allora troppi ’gioielli’ rimangono indifesi. E’ sfiduciato per questa situazione il parroco di San Colombano don Pietro Pratolongo, che ha segnalato più volte anche due responsabili dei furti, che lui personalmente ha visto: persone che fingono di essere fedeli, si recano in chiesa per pregare e poi invece quando rimane deserta fanno sparire i sacri beni.

"Per contrastare questo fenomeno che va avanti ormai da anni ho deciso di tenere aperta la chiesa di san Francesco solo quando sono presente, perché altrimenti i luoghi sacri vengono spogliati - spiega don Pratolongo -.Il fenomeno è notevolmente preoccupante, se qualcuno non ci dà una mano i furti in chiesa aumenteranno. Ho fatto presente la situazione più volte, ma senza risultato. I malintenzionati non risparmiano nulla nemmeno le cassette delle elemosine. Mi spiace che tenendo le porte chiuse, si vieta l’accesso alla preghiera e anche a chi vuole ammirare la bellezza della chiesa".

L’ultimo tentativo di furto ha provocato anche un danno alla statua della Madonna di Montenero ai lati dell’altare. "La scultura aveva un passerotto attaccato ad un braccio che è stato asportato assieme ad un braccialetto senza valore - aggiunge don Pratolongo -. In questa chiesa ci sono molte opere d’arte come il bassorilievo marmoreo della Madonna col bambino di Agostino di Duccio, che si trova proprio sopra il terzo altare della navata sinistra e che ora sono a rischio". Due anni fa in Cattedrale c’era stato il furto di una collana d’oro appartenuta ad una nobildonna pontremolese e donata negli anni Quaranta del secolo scorso, assieme ad una preziosa catenina oltre ad un orecchino che appartenevano al corredo della statua della Madonna del Popolo.

In precedenza nel febbraio 2016 ladri che si erano nascosti in Cattedrale all’ora della chiusura hanno rubato e devastato un prezioso pannello decorativo d’argento che rivestiva la parte anteriore dell’altare del Duomo di Pontremoli. Un’opera di grande valore storico-artistico che fu donata alla chiesa dai canonici Stanislao e Antonio Bonaventuri nel 1825, destinata all’altare della cappella del Santissimo Sacramento e dal 1992 utilizzata per decorare l’altare centrale rivolto ai fedeli. Un’azione da dilettanti allo sbaraglio che ha rovinato l’opera d’arte realizzata dall’incisore parmense Giovan Battista Vaghi. Ma il furto più consistente, sempre in Cattedrale, era avvenuto nel 1980: i ladri che erano entrati dal fiume attraverso un sotterraneo, avevano sottratto argenti, calici, croci, pissidi e il ’velo omerale’, un pezzo di gran valore artistico. Si trattava di un paramento sacro ricamato in oro e seta, tempestato di centinaia di pietre preziose che era stato donato alla chiesa dalla famiglia Venturini nel 1729.

Natalino Benacci