
Canevara, il rebus diffide Il Comune corre ai ripari "Una soluzione pacifica per tutelare i residenti"
Dopo il caso sollevato sulle diffide recapitate a una ventina di residenti di Canevara, il Comune di Massa e Gaia spa hanno accolto la richiesta di un incontro urgente avanzata dal comitato “Una montagna da salvare“: focus reti fognarie. Ieri mattina, nella piazzetta di fronte alla ex scuola, insieme a un gruppo di cittadini, erano presenti il vice sindaco, Andrea Cella, l’assessore all’ambiente, Roberto Acerbo, il consigliere comunale Daniele Tarantino, la vice presidente di Gaia Spa, Michela Consigli, l’ingegnere Ester Della Santa responsabile acquedotto e servizi tecnici di Gaia e il geometra Antonio Scarpa. "Ricordate dove eravamo rimasti? – è intervenuto il vice sindaco Cella – Purtroppo il percorso intrapreso è stato interrotto e non è stato saggio fare due mesi di commissariamento. Poi i tecnici si sono tutelati inviando le lettere. Vediamo di accelerare una soluzione pacifica, visto che la diffida c’è stata. Prepariamo una bozza di comunicazione ripercorrendo il percorso intrapreso in modo da tutelare legalmente i residenti interessati".
L’ingegnere Della Santa ha calmato gli animi spiegando che è stata fatta una verifica sul regolamento dell’obbligo all’allaccio della fognatura, come prevede l’autorità regionale. Il regolamento contempla alcune casistiche che possono essere applicate alla situazione di Canevara, cercando di adottare una soluzione a minori costi e disagi: "Abbiamo ragionato sulla collocazione di un tubo lato fiume per consentire meno interventi ai privati e arrivare al punto di allaccio con una stazione di sollevamento che noi gestiremo".
Le spese e la gestione del tubo e i relativi allacci chiaramente sono a carico dei proprietari degli immobili. Insomma, dopo vent’anni di proteste, forse si arriva a una soluzione. La prima relazione del Comune di Massa, che ipotizzava un’analoga soluzione, risale al 2004, dove il Comune si sarebbe fatto carico delle spese per l’esecuzione dei lavori. Purtroppo è rimasto tutto nella carta e i problemi si sono incancreniti. Oggi, con il provvedimento in materia di tutela delle acque dall’inquinamento a tutela dell’igiene e della salute pubblica i residenti sono chiamati all’obbligo dell’allaccio. Il vice sindaco Cella ha manifestato la volontà di sostenere i cittadini in questo percorso mentre Gaia ha prospettato una soluzione che porterebbe finalmente a dotare quella fila di case poste tra la strada e fiume Frigido di una rete fognaria efficiente.
Tra i presenti, c’erano anche alcuni privati che, nonostante abbiano già realizzato l’allaccio, hanno ricevuto la diffida: sia il vicesindaco Cella che l’assessore Acerbo si impegneranno con gli uffici per trovare il modo di sospendere la diffida. Lunedì prossimo è in programma un incontro tra cittadini per individuare immediatamente un tecnico che rediga una relazione in risposta alla diffida e tamponare l’emergenza. La diffida giudiziaria, datata 6 giugno 2023, con un tempo di 30 giorni per rispondere e spiegare il procedimento in corso, adesso preoccupa molto i cittadini. Che hanno colto l’occasione della presenza del vice sindaco per denunciare una serie di disservizi: cassonetti rotti e stracolmi, mancanza di un netturbino, assenza di parcheggi e auto multate lungo la strada, unico posto dove lasciare la macchina.
Angela Maria Fruzzetti