Calcio in lutto per Berti: "È stato un amico fraterno"

Si è spento a 54 anni. Era conosciuto per il suo lavoro di preparatore dei portieri. Ha collaborato con la Massese, ma anche a Livorno con l’allenatore Nicola .

Calcio in lutto per Berti: "È stato un amico fraterno"

Calcio in lutto per Berti: "È stato un amico fraterno"

Il mondo del calcio si è stretto nel cordoglio per la scomparsa di Rossano Berti, conosciutissimo preparatore dei portieri che ha lavorato ad alti livelli e che stato strappato via all’affetto di familiari ed amici in meno di un anno da incurabile tumore al pancreas a soli 54 anni. Se n’è andata una persona da serie A, come i palcoscenici che ha calcato, non solo dentro ma anche fuori dal campo. Rossano, ex operaio Eaton, è un uomo "che veniva dal niente e che si era fatto da sé", come lui stesso amava ripetere.

Terminata la carriera da giocatore dilettante, Berti aveva iniziato nel 1997 a Turano a svolgere l’attività di preparatore dei portieri di puro settore giovanile. Quella che era all’inizio una semplice passione è diventata presto la sua nuova professione. Ha bruciato in fretta le tappe passando prima a società dilettantistiche e poi professionistiche. Ha lavorato per diversi anni nella squadra della sua città, la Massese, contribuendo in maniera esponenziale alla crescita ed all’esplosione di un portiere come Davide Bassi ma sono tanti gli estremi difensori che devono ringraziarlo per le rispettive carriere. Rossano ha proseguito in società della zona approdando alla Carrarese e poi al Siena. A Livorno è nata la lunga e proficua collaborazione con Davide Nicola, allenatore con il quale è nata una grande amicizia. Il valido tecnico toscano lo ha voluto con sé anche a Bari, Crotone, Udine, Genoa e Torino. Sono stati quasi dieci anni di grandi soddisfazioni. "Una carriera gratificante" la definiva Rossano che non ha mai perso l’umiltà e la voglia di apprendere che lo contraddistingueva.

A Genova aveva iniziato a diversificare le sue competenze occupandosi delle palle inattive assieme a Roberto Murgita. Non era facile per uno che come lui che aveva allenato per 20 anni i portieri di tutte le categorie cambiare ma l’aveva vissuta come un’opportunità di arricchimento professionale e per questo accolta volentieri. L’ultimo anno di lavoro lo aveva fatto di nuovo a Carrara prima che la malattia lo obbligasse a fermarsi. Un altro suo grande amico era Giorgio Rocca, indimenticato portiere della Massese e attuale collaboratore del Milan, con cui organizzava anche corsi per i ragazzi della zona. Con Rocca, che considerava come un fratello nel lavoro, condivideva lo stesso programma.

Berti aveva creato un suo modello di allenamento studiando i più bravi e cercando di prenderne il meglio. Era stato uno dei primi ad organizzare stage 20 anni fa quando nessuno li faceva. Gli piaceva, però, continuare a fare qualcosa anche per i portierini del posto a prezzi molto contenuti in rapporto al valore delle sue lezioni. Tanti sono stati gli attestati di stima nei suoi confronti e le condoglianze arrivate da ogni parte d’Italia e da personaggi importanti del mondo del calcio oltre a quelli di Massese e Carrarese in primis. "Tanti i ricordi, le condivisioni – ha scritto l’amico fraterno Giorgio Rocca - il modo di lavorare, la serietà, la determinazione, la voglia di imparare sempre, il tuo modo di fare senza andare mai fuori dalle righe, l’educazione e il rispetto...troppe sono le cose che ti hanno contraddistinto che porterò sempre con me".

Gianluca Bondielli