ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Calcio e salute "Un dribbling alla disabilità"

Al campo di via Casola a Marina la conclusione del percorso portato avanti per tutta la stagione dalla società ’Meaning Generator’

Due momenti dell’attività al campo di via Casola a Marina di Massa per il progetto «Un dribbling alla disabilità»

Due momenti dell’attività al campo di via Casola a Marina di Massa per il progetto «Un dribbling alla disabilità»

"Un dribbling alla disabilità", un’esperienza nata per favorire l’inclusione di persone con disabilità psicofisica. L’evento si è svolto nei giorni scorsi al campo di via Casola, a Marina di Massa, a conclusione di un percorso portato avanti durante l’anno sportivo. "La dimensione motoria per individui con disabilità è importante fin dai primi anni di vita – spiegano gli operatori della società sportiva dilettantistica ’Meaning Generator’, Chiara Antognoli, Mariano Zaccagna e Giovanna Santi – periodo in cui si strutturano i principali schemi corporei, si sviluppa la coordinazione e il controllo posturale. Un bambino che ha la possibilità di sperimentare una vasta serie di movimenti sarà in grado di accrescere il proprio archivio neurofisiologico, utile per uno sviluppo armonico e complessivo della personalità. Nel progetto abbiamo utilizzato in un primo momento i giochi di squadra come veicolo relazionale e di conoscenza reciproca".

"L’opzione di concentrarci sulla costruzione di una squadra di calcio – proseguono – è dettata soprattutto dal fatto che nessuno di questi bambini con disabilità possa percepirsi come il punto debole nello sviluppo delle attività, perché ogni ruolo è importante e funzionale allo scopo finale. Calcio significa partecipare ad allenamenti che potenziano le abilità motorie di base, la coordinazione, abilità tecnico tattiche, abilità di comunicazione, abilità comunicative collaborative e cognitivo affettive". Molteplici sono gli obbiettivi dello sport e del calcio: tonificazione muscolare, resistenza, velocità, coordinazione, mobilità, sviluppo attività mentali, incremento autonomia e autocontrollo, rapporti di interscambio sociale.

"Un ambito sociale carente di risorse volte a promuovere l’inclusione induce a forme di iperprotettività parentale o di ghettizzazione che riducono uno sviluppo corretto e equilibrato della personalità – aggiungono gli operatori –. E’ in questo scenario che la ’Meaning Generator’ vuole offrire il proprio contributo. Il nostro team è formato da esperti con esperienza pluriennale nel campo di un approccio multifattoriale a ragazzi con disabilità. Gli aspetti maggiormente considerati durante la strutturazione delle nostre attività sono quello psicologico, sociale, motorio, cognitivo e organizzativo". Il progetto ’Un Dribbling alla disabilità’ conclude con soddisfazione questa prima fase dando appuntamento al prossimo anno sportivo.

Angela Maria Fruzzetti