Calatella, un’altra notte di paura Gli abitanti si rivolgono al Prefetto

Il fosso tra via degli Unni e la Partaccia è di nuovo arrivato sulla strada. Il Comitato alluvionati di Marina si fa portavoce della protesta e chiede un tavolo istituzionale. "Sono 8 anni che conviviamo con gli allagamenti"

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Un’altra notte con l’acqua che è arrivata fino sulla strada e nei giardini per chi abita vicino al Calatella, il fosso che da via degli Unni va verso la Partaccia: nella tarda serata di mercoledì è infatti uscito dagli argini. Per l’ennesima volta. Un corso d’acqua minore, certamente, quasi un vecchio canale irriguo ma che sta diventando una croce da portare sulle spalle per gli abitanti da troppo tempo: sono almeno 8 anni che lottano e chiedono lavori e sicurezza. Ma per ora non si sono visti neppure progetti. Figuriamoci i finanziamenti. E adesso il Comitato alluvionati di Ricortola, Casone, Bondano e Partaccia ha deciso di far sentire la propria voce: una lettera da inviare al Prefetto per chiedere e avere risposte. Per fare il punto della situazione e ottenere magari soldi e opere. "La stiamo completando in queste ore – sottolinea il presidente Ivo Zaccagna -. Faremo presente quella che è la storia della zona dal 2012, da quando siamo stati alluvionati. Che cosa abbiamo ottenuto e che cosa invece ancora non è mai stato fatto. In particolare per il Calatella. Vogliamo un incontro personale con il Prefetto affinché si faccia promotore delle nostre istanze con le Istituzioni, tenendo conto della gravità della situazione che si è venuta a creare. In particolare chiederemo un tavolo istituzionale mirato sul Calatella e sui lavori iniziati sul Ricortola". Sono tanti i punti da mettere sul tavolo perché la zona della Partaccia e dei quartieri vicini si sente ancora messa in secondo piano: "Il primo lotto del Ricortola è partito ma i lavori sono di nuovo fermi. Capiamo il maltempo, il Covid, le feste. Ma la pioggia non aspetta i tempi della burocrazia: quando piove il fiume fa ancora paura. Poi arriviamo in estate e i lavori in alveo non si possono fare perché si sporca l’acqua del mare. Ma senza sicurezza non c’è turismo e viceversa. Servono i lavori". Per il Calatella, poi, la situazione è ancora più complessa: "Nella notte di mercoledì è successo quello che accade tutte le volte. Il canale è privo di pompe di sollevamento, non ha il giusto deflusso né una pendenza corretta. Quando riceve troppa acqua esce dagli argini. Giardini e strade piene di acqua. Eppure – prosegue Zaccagna – di lavori sul Calatella a oggi non se ne sente parlare. Eppure non stiamo parlando di opere faraoniche ma di dare un giusto adeguamento a un torrente che un tempo era fosso irriguo. Non è mica l’Arno!". Un appello al Prefetto che arriverà dal Comitato a nome soprattutto dei residenti: "Sono 8 anni che lottano contro questa situazione e hanno speso tanti soldi. Per far funzionare le pompe, per rimettere mano alle abitazioni che ovviamente sentono il peso di acqua e muffa… Un appello che va al Prefetto ma che è diretto a tutte le istituzioni: Comune, Provincia e Regione, ciascuno per la propria parte, hanno delle responsabilità e devono dare delle risposte".

Francesco Scolaro