Bus, guerra tra sindacati. Cgil all’attacco: "Vogliono escluderci dal confronto"

Dura critica a Uil, Ugl, Faisa e soprattutto Cisl per la loro richiesta di un tavolo "Siamo primi per rappresentanza in Autolinee Toscane: perchè lasciarci fuori?".

Bus, guerra tra sindacati. Cgil all’attacco: "Vogliono escluderci dal confronto"

Bus, guerra tra sindacati. Cgil all’attacco: "Vogliono escluderci dal confronto"

"Purtroppo, per tornaconti che poco hanno a che fare con la vera rappresentanza del mondo del lavoro, Cisl, Uil, Faisa e Ugl stanno cercando di lasciare fuori da tutte le discussioni i rappresentanti della Cgil che con la Filt è oggi il primo sindacato in azienda". Così i segretari della Cgil, Nicola Del Vecchio, e Filt Cgil, Enrico Manfredi, intervengono sulle recenti polemiche che riguardano l’organizzazione del lavoro in Autolinee Toscana per il trasporto pubblico locale e in particolare attacca la Fit Cisl che tramite il segretario di categoria aveva chiesto al Comune di Massa un tavolo permanente di confronto con At e la Provincia "senza la partecipazione della Cgil".

"Pensavamo di averle viste tutte – dicono alla Cgil – ma al peggio non c’è mai fine. Nella nostra attività sindacale spesso ci siamo trovati di fronte a datori di lavoro che ci escludevano dai tavoli di confronto e trattativa perché eravamo netti nel portare avanti le nostre argomentazioni, ma non ci saremmo mai aspettati che questa esclusione venisse perpetrata da altre organizzazioni sindacali come viene richiesto da Luca Mannini della Fit Cisl. Ci aspettiamo che il Comune di Massa ci convochi in maniera unitaria nei prossimi giorni anche su questo tema. Forse, trovandosi i deboli tra i lavoratori, si cercano appoggi da partiti politici ritenuti ‘vicini’, come avvenuto nei giorni scorsi con l’uscita pubblica di Fratelli d’Italia, ma qua stiamo parlando di rapporti istituzionali e quindi ci auguriamo che l’amministrazione di Massa non presti il fianco a simili speculazioni".

C’è una spaccatura del fronte sindacale nell’azienda con Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl da una parte che avrebbero ‘messo al bando’ la Cgil, che è primo sindacato in azienda per rappresentanza, "sulla questione delle rotazioni dei turni degli autisti di bus. Sulla questione i lavoratori si sono espressi aderendo ad una raccolta firme promossa dai nostri delegati che ha visto scegliere la rotazione unica da 70 autisti su 123; nonostante questo le altre 4 sigle continuano a cercare di far passare la loro idea di quadri rotazionali che prevede delle turnazioni divise per anzianità di servizio, discriminando lavoratori con minor anzianità di servizio per tornaconti che poco hanno a che fare con la rappresentanza del mondo del lavoro".

Del Vecchio e Manfredi concludono con un affondo alla politica: "Troviamo assurdo il coinvolgimento della politica locale, regionale e nazionale su questioni relative all’organizzazione aziendale ma apprendiamo che anche parlamentari e consiglieri regionali di FdI si stanno interessando alla questione ‘quadri rotazionali’ piuttosto che impegnare le proprie energie per favorire il rinnovo del parco mezzi, per snellire le arterie cittadine, per garantire i servizi nei lotti deboli delle aree interne o per finanziare il fondo nazionale trasporti senza il quale rischia di saltare insieme al rinnovo del contratto nazionale l’intero sistema di mobilità".