
Bernardi Massimiliano
Carrara, 19 febbraio 2020 - Tutta un’altra verità. "Piuttosto che salvare il Comune dal dissesto, hanno buttato via 11 milioni". E’ il consigliere di opposizione Massimiliano Bernardi a ribaltare i dettagli di una vicenda che dal suo punto di vista prefigura addirittura il danno erariale. In sostanza, secondo Bernardi, non c’era alcun bisogno di transare con la Paradiso dal momento che non esiste ancora alcuna sentenza del tribunale. Insomma, il Comune non era tenuto a pagare niente.
In una nota Bernardi, di Alternativa per Carrara, scrive: "Altolà alla faziosa ed indecente capitolazione voluta dall’amministrazione 5 Stelle in merito al vecchio contenzioso aperto dalla Paradiso Spa contro il Comune. Come falsamente propagandato, non si tratta assolutamente di “una vera e propria transazione”. Il vicesindaco Matteo Martinelli per giungere alla proposta definitiva aveva anche recentemente richiesto un parere al professor Ponzanelli che non è stato reso pubblico. Chiediamo quindi di essere informati se il parere agli atti, nell’ individuare l’ ammontare del risarcimento, aveva preso in considerazione “che al momento non era certo l’importo ” e che avrebbe dovuto essere stabilito dal giudice sulla base della consulenta tecnica di ufficio di Bertozzi. Detto questo Martinelli si assumerà tutte le responsabilità in merito ad ogni scellerata decisione di impegnare 11 milioni e 200mila euro per transare con il ricco imprenditore Andrea Franzoni senza una sentenza passata in giudicato che condanni il Comune al cospicuo risarcimento deciso dalla perizia".
"Il fatto che Martinelli abbia riesumato questo contenzioso che risale agli anni ’80 e deciso di derubare i cittadini di 12 milioni, nonostante un bilancio non dei più rosei e nodi più difficili da affrontare, emana cattive sensazioni. Così una giornata di euforia per i 5 Stelle che si sono autocompiaciuti per un’altra transazione a favore dei privati. Del resto che una parte del Movimento 5 Stelle privilegiasse i ricchi imprenditori non è più un mistero: occorre capire cosa abbia reso possibile l’accelerazione al risarcimento, dal momento che Franzoni aveva già fatto richieste alternative, oltre ai soldi, anche all’amministrazione precedente, mai recepite".
"Il Comune non è obbligato a stipulare alcuna transazione con la Paradiso per un il contenzioso nato circa 40 anni, dal momento che non esiste una sentenza di condanna. Nel 1981 – ripercorre la vicenda Bernardi – l’amministrazione di allora aveva bandito una gara di appalto nella zone di Avenza e la Paradiso non si era aggiudicata l’appalto e aveva presentato ricorso. Dopo circa 30 anni nel 2006 la Corte di Cassazione aveva stabilito che la società di Andrea Franzoni meritava un risarcimento. Secondo il Ctu Bertozzi, nominato dal Tribunale di Massa nel 2009 il Comune avrebbe dovuto compensare la Spa per un importo di 11,2 milioni di euro cifra che nel 2018 venne aggiornata a 13,4 milioni. A questo punto l’iter giudiziario si è inesorabilmente fermato e in realtà ad oggi paradossalmente l’ammontare di questo credito si può dire che sia inesistente, perché manca il pronunciamento del giudice".
Insomma secondo bernardi non c’era poi tutta questa fretta di chiudere una vicenda annosa e sospesa. "Auspico – conclude – una smentita e un rapido ravvedimento da parte del sindaco e del vicesindaco sullo spreco di denaro pubblico a favore di un privato senza una sentenza di condanna per il Comune e ammonisco i grillini affinché si comportino come un’amministrazione sensata e trasparente a favore del bene pubblico e della comunità".