
Orazio Benelli venerdì diventerà accademico aggregato dell’Accademia dei Georgofili
Massa, 4 aprile 2019 - Un imprenditore agricolo pontremolese diventa «Accademico« dei Georgofili, la più antica istituzione al mondo ad occuparsi di agricoltura, ambiente e alimenti. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato domattina a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, in occasione della cerimonia di inaugurazione del 266° Anno accademico, a Orazio Benelli « per l’impegno nella ricerca e selezione di vitigni autoctoni, nelle tutela dell’ambiente e paesaggio rurale e nella valorizzazione del territorio«. L’onorificenza di accademico aggregato alla sezione che comprende Lazio, Toscana e Sardegna, è motivo di vanto per il territorio pontremolese dove Benelli ha sviluppato l’impresa di famiglia, nel paese di Oppilo, una frazione a 4 km dal capoluogo, sulle colline che dominano la Lunigiana. Un podere appartenuto al poeta e matematico Luigi Poletti, studioso dei numeri primi nell’Ottocento, che fu acquistato nel 1898 dal nonno Micheletto. Il neo accademico ha recuperato gli antichi casolari di pietra, rinnovato vigneti e oliveti.
La sua produzione vinicola si fregia dell’Igt e l’olio è ricercatissimo. Ai suoi ospiti propone solo degustazioni di antichi piatti locali. «Sono assaggi di cibi antichi attraverso i quali mi piace far capire la storia del territorio» avverte. Benelli è un appassionato cultore di uvaggi. E’ solito mettere sul podio delle sue tentazioni quotidiane un bicchiere di Pollera, il vitigno bianco autoctono dal colore paglierino intenso, dal profumo di mela e di fiori di campo, che si accompagna bene con i piatti tipici lunigianesi a base di olio e grano: testaroli, torte d’erbi, salumi e frittelle di baccalà. Poi c’è il rosso Pollera che è miscelato sapientemente con altri vitigni locali come ciliegiolo, merlarola, e rossara. Nell’aia fa bella mostra di sé un piccolo museo per far ricordare, specie ai bimbi, le attività e la vita dei progenitori. Il podere Benelli è diventato anche un campo scuola di Slow Food, dove giovani allievi apprendono le tecniche agricole. Le materie? Cucina tipica, cottura nei testi, olivicoltura, viticoltura, norcineria, apicultura e miele, castagne, potature e innesti, preparazione dei terreni e concimazione, orticoltura, coltivazione dei piccoli frutti.
Ma che effetto fa diventare Accademico dei Georgofili ? «Credevo fosse uno scherzo, invece era vero. Forse con me hanno voluto premiare un territorio sempre più apprezzato per la bellezza dei paesaggi, i borghi, l’arte e le tradizioni enogastronomiche». Passiamo ai meriti. « Devo ripercorrere gli ultimi 25 anni, da quando ho lasciato Milano, dove facevo il manager, per tornare alle radici. Qui ho recuperato un podere di famiglia abbandonato dalla scomparsa della mezzadria e l’ho trasformato in agriturismo conservandone l’originalità. Ho iniziato censendo i vitigni presenti e con l’aiuto dell’Università di Pisa ho selezionato i vitigni più interessanti. Tra i colleghi pionieri ricordo Francesco Ruschi Noceti: insieme ci siamo adoperati per avere l’IGT denominato Val di Magra». Un ringraziamento speciale Benelli lo rivolge alla moglie Loredana e al fratello Luigi, grande esperto di innesti.