Da ieri, in mezza città, prima di bere l’acqua che esce dai rubinetti di casa bisogna bollirla. Sì, non è uno scherzo. A dare l’allarme è stata, ieri, l’amministrazione con l’ordinanza “di divieto utilizzo per il consumo umano dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale in parte del territorio, salvo previa bollitura“. E non una bollitura qualsiasi: servono almeno 15 minuti prima di considerarla “potabile“. E’ inquinata? L’ordinanza non è chiara ma il sindaco Persiani ieri sera ha ammesso: "Forse a causa del maltempo, l’Asl ha trovato dei batteri nell’acqua. Bisogna eliminarli. Spero già domani di revocare l’ordinanza". Nel testo si legge che l’Asl "ha trasmesso gli esiti del campionamento di vigilanza effettuato in data 8.2.2021 sulle acque destinate al consumo umano, rappresentando che i parametri rilevati nel punto codificato MA001 Ischignano non rispettano i parametri previsti dal d.lgs. n. 312001 relativo alla qualità delle acque destinate al consumo umano". Per capire chi dovrà bollire l’acqua, basta leggere quanto scrive Gaia: "GAIA, in qualità di gestore, a seguito della nota dell’ASL chiede l’emissione dell’ordinanza cautelativa per l’acquedotto servente in Centro di Massa, tra V.le Roma – Autostrada – Confine Comune di Montignoso, Loc. Volpigliano e Loc. Canevara, fino a al ripristino delle condizioni di sicurezza in esito agli interventi effettuati dalla stessa Società e ai risultati dei successivi prelievi". Sono in arrivo le cisterne d’acqua?
A.Lup.